Salgono i prezzi della benzina e del diesel. Secondo le rilevazioni di Quotidiano energia il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale 1,770 euro al litro (1,766 il dato precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,756 e 1,781 euro al litro (no logo 1,764).

Il prezzo medio praticato del diesel self schizza a 1,802 euro al litro (contro 1,787), con le compagnie tra 1,797 e 1,810 euro al litro (no logo 1,792). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato si attesta a 1,920 euro al litro (1,918 il dato precedente).

Secondo i dati di Qe gli impianti colorati praticano prezzi tra 1,847 e 1,977 euro al litro (no logo 1,823). La media del diesel servito è 1,945 euro al litro (contro 1,932), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,886 e 2,018 euro al litro (no logo 1,849). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,806 a 0,827 euro al litro (no logo 0,798). Infine il prezzo medio del metano auto risulta in salita collocandosi tra 2,438 e 2,872 (no logo 2,597).

“I nuovi rialzi registrati sulla retedei carburanti rappresentano un pessimo segnale per i consumatori italiani e per l’intera economia, e rischiano di avere effetti a cascata sui prezzi al dettaglio”. Lo afferma Assoutenti, commentando l’incremento dei listini alla pompa, con la benzina che in modalità self sale 1,770 euro al litro, mentre il gasolio schizza a 1,802 euro/litro. “Dopo un periodo di lenta discesa, i prezzi dei carburanti tornano a crescere in modo velocissimo”, denuncia il presidente Furio Truzzi. “Rispetto alle rilevazioni di Quotidiano Energia di un anno fa (26 agosto 2021), oggi un litro di benzina costa il 7% in più, mentre il diesel aumenta addirittura del +19,8%, con un pieno di gasolio che costa oggi 15 euro in più rispetto ad un anno fa”. “Su tale situazione pesa la spada di Damocle del taglio delle accise, misura che scadrà il prossimo 20 settembre e che, se non rinnovata, farà schizzare i prezzi dei carburanti a oltre 2 euro al litro”, prosegue Truzzi. “Gli effetti per i consumatori – conclude – rischiano di essere devastanti, perché la risalita di benzina e gasolio ha impatti diretti sia sui costi di rifornimento in capo alle famiglie, sia sui listini al dettaglio dei beni trasportati a partire dagli alimentari, che subiranno una nuova impennata nel corso dell’autunno”.

A luglio scorso i consumi di carburanti per autotrazione (benzina+gasolio), con un giorno lavorativo in meno, sono stati pari a circa 2,8 milioni di tonnellate, di cui 0,7 milioni di benzina e 2,1 milioni di gasolio, più bassi rispetto allo stesso mese del 2021 (-2,6%, pari a 76.000 tonnellate in meno). E anche, in misura inferiore, rispetto ai valori di luglio 2019 (-1,1%, 33.000 tonnellate in meno). Lo rende noto l’Unem spiegando che si tratta del primo calo delle immissioni in consumo di carburanti dal febbraio 2021.

(Ansa)