“E’ di ieri la gravissima notizia dell’arresto di quattro caporali che – a quanto emerge dalla stampa locale – costringevano una quarantina di persone a lavorare nei campi dalle 60 alle 80 ore settimanali, lavoratori ai quali veniva promessa una paga di 250 € mensili dai quali 200 € e venivano poi trattenuti per un “vitto e alloggio” in condizioni di estremo degrado. Luoghi della miseria dove vivevano “gli invisibili” afferma Alessandro Barattoni, Segretario Provinciale PD Ravenna.

“Questo è successo a pochi passi da noi, in queste terre, fra quelle colline che spesso fotografiamo per utilizzarle come sfondi per i nostri telefonini, dove cresce il cibo che ci nutre, succede nella civilissima Romagna. Per questo ringrazio chi ha condotto le indagini, le forze di polizie, Inail e Ispettorato del lavoro per le azioni che da mesi avevano messo in campo per far emergere questa situazione di illegalità che per il momento ha portato all’arresto di quattro persone” continua Alessandro Barattoni.

“Oltre a condannare quanto successo, a chiedere chiarezza, credo che dobbiamo tutti interrogarci su come sia potuto succedere e affiancare nuove azioni di prevenzione e di contrasto all’indegno fenomeno organizzato dello sfruttamento, anche a tutela di una filiera dell’agroalimentare che deve sempre più pensare a come valorizzare l’impegno, la passione e la fatica di tanti e non al profitto di pochi. Se tutti noi abbiamo pensato che lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo riguardasse tempi ormai remoti o terre a noi lontane o siamo stati ciechi o abbiamo sbagliato. Qui si tratta di persone calpestate. Ed è un pugno nello stomaco, terribile, che non ci può lasciare indifferenti e anzi dovrebbe risvegliarci tutti. Perché riguardasse anche un solo individuo sarebbe troppo” dichiara Barattoni.

“Ripartire dalla persona nel rispetto della sua dignità e delle sue libertà in una prospettiva di giustizia sociale per l’intera società è quello che dobbiamo fare. L’indagine sembra partita dalla denuncia di cinque lavoratori che, stanchi di essere sfruttati, si sono recati in questura a Forlì. Anche e soprattutto al loro coraggio va il mio pensiero e il mio ringraziamento. Apriamo gli occhi. Mai più” conclude Alessandro Barattoni.