“Fondamentale il contributo garantito dalla Regione Emilia-Romagna per finanziare tutte le domande presentate dagli imprenditori agricoli nell’ambito del bando per la ‘prevenzione danni al potenziale produttivo frutticolo da gelate primaverili’”.

Così il Presidente di Coldiretti Ravenna, Nicola Dalmonte, commenta con soddisfazione la decisione della Regione che ha chiuso il bando disponendo il finanziamento di ulteriori 3,2 milioni di euro aggiuntivi ai 10 milioni già previsti, fondi che permetteranno l’intero scorrimento della graduatoria indennizzando così tutte le 250 domande ammissibili.

“Dopo gli ultimi due anni terribili, con i frutteti e vigneti del Ravennate flagellati dalle gelate tardive – afferma Dalmonte – il sostegno della Regione è importante al fine di consentire a tutti gli agricoltori interessati di poter accedere alle risorse utili a coprire gli investimenti in difesa attiva, allo stesso tempo è necessario che gli enti locali, Comuni in primis, tutelino questi investimenti che salvaguardano aziende, raccolti e quindi il benessere dell’intera collettività”.

Il bando Psr uscito nel 2021 contro le gelate prevedeva l’acquisto di strumenti antibrina (ventole, bruciatori, ecc.) per contrastare le perdite delle produzioni frutticole causata dalle gelate primaverili.

Procedono intanto le liquidazioni degli indennizzi sulle gelate e altre calamità naturali (106 milioni di euro per gli agricoltori colpiti dai danni ai raccolti causati dalle gelate del 2021 e del 2020 e l’ultima tranche degli aiuti contro la cimice asiatica 2019), mentre cresce la preoccupazione per il fenomeno delle gelate tardive e le coperture assicurative.

Al riguardo, commenta Dalmonte, bene ha fatto l’assessore regionale Alessio Mammi a sollecitare il ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli chiedendo un intervento immediato del Governo dato che gran parte delle assicurazioni non è disposta a emettere polizze alle imprese agricole contro eventuali danni alle produzioni ortofrutticole, causati dalle gelate, oppure propongono plafond molto bassi a condizioni penalizzanti per i contraenti, una situazione che mette in grande difficoltà il settore dell’ortofrutta”.