“La notizia che la Ocean Viking sbarcherà, il prossimo sabato, 84 migranti al porto di Ravenna, dimostra – afferma Bakkali – la totale incapacità di questo governo di gestire il fenomeno degli sbarchi addossandolo interamente sui territori.

Nemmeno un mese fa il Ministro Piantedosi dichiarava a Bologna che confidava che a Ravenna non sarebbe più stata indicata come Porto “lontano” di sbarco e che si sarebbe ragionato su una distribuzione su tutto il territorio nazionale. Invece, ancora una volta e nel giro di soli due mesi, la roulette russa gira e richiama Ravenna a organizzarsi in pochi giorni per accogliere le persone tratte in salvo dalla Ocean Viking, mobilitare risorse professionali e volontarie che ancora una volta mostrino il volto umano e dignitoso dell’accoglienza.

Il Governo, ancora una volta, conferma la totale e preoccupante disorganizzazione nella gestione degli sbarchi, e -cosa ancor più grave – l’accanimento discriminatorio contro le navi umanitarie.

Sono certa che la mia città non si farà trovare impreparata, proprio come lo è stata il giorno di Capodanno ma questa è una gestione insostenibile per i Comuni e i territori.
Non è pensabile che queste persone vengano fatte sbarcare a centinaia di chilometri di distanza dal luogo dal quale sono state tratte in salvo.
Proprio in questo momento stiamo per votare la fiducia al decreto ONG, decreto che avalla queste scelte e che rappresenta solamente una bandiera politica senza che abbia effetto alcuno né sulle partenze, né sulla redistribuzione. L’unico effetto misurabile sarà l’aumento delle morti, visto l’alto numero di ostacoli fattivi posti al lavoro delle navi umanitarie che, ricordo, effettuano solo il 10% dei salvataggi, integrando il lavoro di Guardia Costiera e guardia di finanza.

Nel condannare fermamente la gestione di questo Governo – conclude Bakkali – voglio ringraziare il Sindaco de Pascale, il Prefetto, la Regione ER e tutti i soggetti che compongono il tavolo di coordinamento già al lavoro in queste ore per l’instancabile lavoro e professionalità che oggi diventa unico argine all’inadeguatezza di Piantedosi”.