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Si aprirà oggi alle 17.30, al Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, la prima grande mostra antologica dedicata alla straordinaria carriera artistica di un personaggio che con le sue invenzioni creative ha segnato la cultura italiana dal secondo dopoguerra a oggi: Tinin Mantegazza.

La mostra Tinin Mantegazza. Le sette vite di un creativo irriverente, organizzata in collaborazione con la Fondazione Tito Balestra Onlus e Accademia Perduta/Romagna Teatri, prenderà il via con un intervento dell’artista e dei curatori e sarà animata dalle incursioni di numerosi amici di Mantegazza provenienti dal mondo dello spettacolo e dell’arte. A seguire verrà offerto nel chiostro del museo un aperitivo a base di prodotti e di vini del territorio.

Illustratore, pittore, scenografo e scrittore, Mantegazza è un’instancabile mente creativa che nel corso degli anni ha saputo spaziare con vivacità e disinvoltura nel campo del giornalismo, della regia, della televisione, dell’animazione culturale e dell’organizzazione teatrale.

La mostra bagnacavallese, curata da Diego Galizzi e Flaminio Balestra, ripercorre le principali tappe del percorso dell’artista, offrendo una vasta selezione di opere e documenti in grado di ricostruirne gli svariati volti. Nel percorso espositivo, composto da più di 250 disegni originali, dipinti, pupazzi, fotografie, filmati e documenti, non mancano le testimonianze della sua graffiante critica sociale e politica, nonché delle sue realizzazioni più note al grande pubblico, come il celebre sig. Toto delle schede di approfondimento di Enzo Biagi o il pupazzo Dodò, protagonista del programma Rai per bambini L’Albero Azzurro. Ma oltre che artista Tinin Mantegazza è stato in prima persona un animatore culturale di fondamentale importanza per l’esplosione del fenomeno del cabaret milanese: «Io e Velia – ricorda Mantegazza – aprimmo nel 1960 una piccola galleria d’arte in via Lentasio, La Muffola. Esponevamo disegni e ceramiche con scarso senso degli affari, ma con un certo successo di pubblico soprattutto perché la sera ospitavamo artisti dello spettacolo più o meno noti e si consumava grappa delle Cinque Terre». Quell’esperienza, vissuta con «scarso senso degli affari», fu in realtà qualcosa di straordinario, che contemplava la frequentazione di artisti del calibro di Lucio Fontana, Rossello, Ceretti, Pericoli, e che la notte si animava con improvvisazioni musicali e teatrali degli emergenti Bruno Lauzi, Cochi e Renato, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci.

All’alba del suo ottantottesimo compleanno Mantegazza continua, oggi come ieri, a regalarci lampi della sua sorniona genialità, per questo la mostra del Museo delle Cappuccine non si limita a guardare al passato e alle innumerevoli tracce che ci ha lasciato della sua inventiva, ma si sforza di stare al passo con i suoi più recenti lavori di disegnatore e di scrittore, che licenzia incessantemente dalla sua casa-studio con vista sul porto di Cesenatico.

Durante il periodo di apertura della mostra, nel chiostro del museo si svolgeranno diversi eventi speciali, che porteranno a Bagnacavallo personaggi del mondo del teatro per ragazzi e della televisione che hanno accompagnato Mantegazza nel corso della sua carriera, come Claudio Madia e Claudio Cavalli della trasmissione L’Albero Azzurro. Inoltre uno spettacolo del noto comico di Zelig Flavio Oreglio racconterà l’incredibile storia del cabaret.

La mostra Tinin Mantegazza. Le sette vite di un creativo irriverente sarà visitabile fino a domenica 7 luglio nei seguenti orari: martedì e mercoledì 15-18; giovedì 10-12 e 15-18; venerdì, sabato e domenica 10-12 e 15-19.

L’ingresso è gratuito.

Il Museo Civico delle Cappuccine è in via Vittorio Veneto 1/a a Bagnacavallo.