Di “Poetiche Alchimie” è fatta la mostra d’arte che sarà inaugurata sabato 21 maggio alle 18.30 presso il Sacrario dei Caduti di Bagnacavallo.
Introdurrà Liliana Santandrea; interverrà una rappresentanza dell’Amministrazione comunale.

La mostra, a cura dell’associazione BiART Gallery, presenta opere di Maria Casto e Vittoria Nardiello, due artiste che si sono formate presso la Scuola Comunale d’Arte di Bagnacavallo Bartolomeo Ramenghi, nell’ambito di tecniche artistiche quali la ceramica e l’incisione «che hanno rappresentato nel percorso evolutivo della storia dell’umanità – osservano dall’associazione BiART – aspetti particolarmente significativi. Le opere in ceramica di Maria Casto ci riportano ai confini del tempo e della storia, all’argilla, al fuoco, ad un remoto che convive con un presente dove si respira un calore ancestrale.»
L’artista utilizza infatti preferibilmente le tecniche della ceramica raku e in particolare di pit firing che si riallaccia alle più antiche tradizioni del fare ceramica. Le sue opere sono architetture in miniatura, percorribili con lo sguardo, raggruppate per serie; sono strutture geometriche, libri composti come in un percorso aperto, poetiche abitazioni.
«Queste piccole creazioni – riprendono da BiART – sono strutturate con una materia leggerissima, disegnate e dipinte dal fumo creato dalla combustione di materiali naturali che la Casto ha fatto aderire sapientemente alle superfici. L’esperienza acquisita nel tempo, nella lavorazione della terra, nella conduzione del fuoco, ha fatto sì che ci troviamo ad ammirare, nelle opere in visione, a volte effetti grafici simili alle immagini radiografiche, a volte forme dominate da una luce assoluta, ma sempre dense della naturale poesia insita nella natura. Sono atmosfere raffinate, delicate, che sanno di magia.»

Vittoria Nardiello espone un corpus di stampe incise su matrice di zinco; anche questa è una tecnica che ci riporta al passato, alla rilevanza storica che ha avuto nella diffusione delle immagini e del libro prima della invenzione della stampa a caratteri mobili di Johannes Gutenberg, con le relative conseguenze sociali.
Per BiART «la Nardiello, artista animata da una grande passione per questo complesso linguaggio, ne padroneggia sapientemente la tecnica, applicando sia la metodologia che ci ha consegnato la storia, sia le successive innovazioni che hanno camminato a pari passo con i tempi e che la portano a sperimentare nuove possibilità espressive. Così, segno dopo segno, punto dopo punto ci consegna nella serie degli “Eventi sismici” la malinconia di quegli ambienti architettonici che per noi erano casa, custodi della nostra intima quotidianità, diventati ammassi di macerie, carichi di silenzio e di dolore. Sono acqueforti, particolarmente intense, contenitori aperti alle offese delle intemperie, disegnati da quelle crepe e forme che gli eventi sismici hanno operato. E poi una serie di ritratti, con elaborazioni grafiche particolarmente complesse. Figure pensose, portate in primo piano, cariche di una coinvolgente empatia ma contemporaneamente avvolte da un alone di enigmatico mistero».

La mostra sarà visitabile fino al 19 giugno: venerdì, sabato, domenica e festivi dalle 16.30 alle 19; martedì dalle 20.30 alle 22.30.

Il Sacrario dei Caduti è in via Garibaldi 50.

Ingresso libero.