“Prosegue la divisione del PRI ravennate anche in sede nazionale. All’ultimo Consiglio nazionale svoltosi a Roma qualche giorno fa, i ravennati hanno tenuto posizioni diverse e distanti.
In un Consiglio nazionale poco partecipato convocato per valutare l’esito delle elezioni del 25 settembre scorso, i repubblicani hanno anche valutato lo stato attuale del PRI.
Ad aprire le danze l’intervento di Paolo Gambi ( leader della minoranza di Ravenna ) il quale senza mezzi termini ha chiesto le dimissioni del Segretario nazionale Saponaro per come questi ha condotto il Partito in questi ultimi anni e soprattutto per come ha gestito sia la preparazione del PRI alle elezioni di settembre, sia la campagna elettorale condannando il PRI all’irrilevanza politica.
Gambi ha chiesto, di conseguenza, l’apertura di una fase costituente che coinvolga tutte le realtà del movimento repubblicano, anche esterne al PRI. Durissimo l’intervento di Gambi sostenuto dalla minoranza di Ravenna fra cui Luisa Babini e Giorgio Bunelli.
A puntellare la segreteria di Saponaro gli esponenti della maggioranza di Ravenna con in testa Fusignani e Gamberini. Il culmine si è raggiunto al momento della presentazione dei documenti che contengono le conclusioni politiche. Saponaro e la maggioranza ravennate hanno presentato un documento dove all’interno di un quadro generale si legge che : “….. qualora l’attuale Governo avviasse…un patto sociale….via sarà una significativa attenzione da parte dei Repubblicani”.

Opposta la posizione espressa in un  documento presentato e sottoscritto da Gambi. Babini, Brunelli e dai Segretari regionali Lelli (Emilia-Romagna) Polini ( Lazio) Lorenzini  (Toscana) Zanin ( Veneto) e da altri per un totale di 11 firmatari. Il documento presentato da Gambi, Babini, Brunelli e altri inizia con una durissima critica e una netta opposizione al Governo della destra.
La differenza è palese: da un lato Saponaro che nella sua relazione introduttiva ha dichiarato di non avere pregiudiziali verso questo Governo, dall’altra il gruppo Gambi, Babini, Brunelli che hanno dichiarato una netta contrarietà al Governo di destra , che se ci fossero stati eletti PRI in Parlamento questi avrebbero dovuto votare contro la fiducia al Governo Meloni e che oggi il PRI ha la necessità di contribuire alla costruzione di una opposizione democratica e riformatrice .
Il Segretario Saponaro ha, si ottenuto la maggioranza sul suo documento , ma va notato che ha ottenuto solo 28 voti su un Consiglio nazionale di 100. Una maggioranza quindi minima. Altri sono usciti prima del voto o non hanno partecipato e anche questo dovrebbe fare riflettere.”