“Nulla, fino a prova contraria, contro le autogestioni da parte degli studenti di iniziative e attività educative, sebbene non esista alcuna normativa specifica che regolamenti questo diritto che sembra sia facoltà del preside legittimare. Sembra, tuttavia, che l’autogestione dovrebbe tradursi in un momento di ‘grande informazione’, ovvero dovrebbe essere ‘un evento di grande interesse a supporto dell’attività scolastica’. Al contrario, è, con grande sconcerto che apprendiamo da diverse segnalazioni che domani, 15 febbraio, nientemeno che il sindaco Pd, Michele De Pascale, andrà a tenere una lezione di educazione civica al liceo scientifico ‘A. Oriani’ di Ravenna in orario di autogestione.

Lo stupore è alle stelle. Non solo perché conosciamo bene la parzialità del primo cittadino ravennate, e siamo quindi certi che la sua ‘lezione’ si trasformerà in un comizio politico, ma mettiamo anche in discussione la legittimità di questo invito che chiediamo da chi sia partito e autorizzato.

Ribadisco, se autogestione significa approfondimenti e informazioni su tematiche di grande interesse, crediamo che certamente ci siano autorevoli personalità e docenti qualificati che possano, a ragione, confrontarsi con gli studenti in una materia così importante come l’educazione civica. Ricordo che sono stati proprio gli attuali ministri Marco Bussetti (Istruzione), Matteo Salvini (Interno) e Lorenzo Fontana (Famiglia) che hanno presentato un progetto di legge, lo scorso dicembre, per reintrodurre l’obbligo di questa materia fondamentale nel percorso scolastico. Una scuola che deve esaltare sempre più i suoi obiettivi fondamentali, quelli di istruire, educare e formare.

Credo che l’invito avrebbe dovuto avere altri destinatari e non certo De Pascale, per questo ho presentato un question time in Consiglio comunale per capire da chi sia partito l’invito al sindaco, quali titoli accademici di rilievo possa vantare De Pascale nell’insegnamento dell’educazione civica, se i dirigenti scolastici abbiano avuto un ruolo nella scelta del relatore o se abbiano semplicemente ratificato un invito partito non si sa da chi senza valutarne le ricadute”.