In occasione dell’(H)Open Week sulla Salute della Donna, l’U.O. di Neurologia di Ravenna ha scelto di incontrare la popolazione femminile, sabato 23 aprile, in presenza presso l’Aula Magna Omero Triossi – Ingresso Viale Randi (vicino al reparto di Oncologia), in modalità online, per informare e confrontarsi su le tre principali patologie neurologiche che colpiscono maggiormente il genere femminile: Sclerosi multipla, Emicrania, Epilessia. Queste patologie neurologiche hanno un impatto epidemiologico importante sulla popolazione e soprattutto sulla salute della donna, non solo per gli aspetti patologici, ma anche per le interferenze sulla qualità di vita e la loro realizzazione nei vari ambiti sociali e famigliari.

La sclerosi multipla è una patologia neurologica infiammatoria, a genesi autoimmune, cronica che colpisce le donne con un rapporto F/M 3 a 1, predilige la fascia d’età fra i 20 e 40 anni, quindi nell’età fertile ovverosia la fase più florida e produttiva della loro esistenza, inficiando la qualità di vita delle pazienti con pesanti ripercussioni che investono la sfera personale, familiare, socio-relazionale e lavorativa. Proprio in ragione della natura cronica, del decorso imprevedibile caratterizzato da riacutizzazioni del quadro clinico che può essere progressivamente invalidante e della sua insorgenza in giovane età, la sclerosi multipla è stata identificata dall’OMS tra le malattie socialmente più costose.

L’emicrania, è una malattia ad andamento cronico, spesso molto invalidante.  Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la terza patologia più frequente del genere umano e la più disabilitante in assoluto se si considerano le donne di età fino ai 50 anni. In Italia sono 15 milioni le persone che hanno manifestato almeno un episodio di emicrania nella loro vita, di questi 11 sono donne. Può essere, quindi, a pieno titolo, definita una patologia di genere. Nonostante i nuovi approcci terapeutici sono sempre le donne a lamentare maggiormente l’impatto sociale e lavorativo che questa patologia determina con difficoltà che si manifestano sul lavoro (40 per cento vs 27 per cento), nello svolgimento delle attività domestiche e familiari (36 per cento vs 18 per cento) e nella gestione dei figli (19 per cento vs 8 per cento). In generale, il 70 per cento dei pazienti dichiara di non riuscire a fare nulla durante l’attacco e il 58 per cento vive nell’angoscia dell’arrivo di una nuova crisi.

L’epilessia è una malattia che presenta ancora molti problemi dal punto di vista diagnostico e sociale, quando si tratta di donne, le difficoltà possono aumentare. Tra le più diffuse al mondo, la malattia neurologica colpisce 500.000 persone con 30.000 casi nuovi l’anno e in egual misura uomini e donne. Tra gli elementi tipicamente “femminili” da considerare, ci sono i rapporti tra ormoni e insorgenza delle crisi, la scelta dei farmaci antiepilettici e la loro interazione con la terapia contraccettiva, gli effetti dei farmaci antiepilettici sui metabolismi e sugli ormoni sessuali, l’influenza dell’epilessia sulla fecondità, la gravidanza, la menopausa e il metabolismo osseo.

Per partecipare si richiede di esibire il green pass e di essere dotato di tutte le misure anti-covid. Per ulteriori informazioni e per partecipare alla modalità online consultare il sito internet: www.auslromagna.it/open-week-salute-donna