I no vax hanno vandalizzato anche l’ospedale San Giorgio di Cervia dove stamattina sono comparse scritte spray rosse su un gazebo all’esterno del presidio sanitario come già accaduto in precedenza in provincia di Ravenna.

A denunciare l’episodio è il consigliere comunale Antonio Svezia (Insieme per Cervia): “Un intollerabile atto di vandalismo, un brutto episodio, palesemente in contrasto con l’impegno di tutti nella lotta al Coronavirus.

Il vaccino e le altre misure di prevenzione (dpi, tracciamento, sanificazione e altro) sono gli strumenti più importanti per contrastare la pandemia.

Come Consigliere Comunale continuerò a sostenere la necessità che la pandemia sia contrastata con tutti gli strumenti utili in coerenza con le previsioni costituzionali.

Le nostre priorità sono il rafforzamento del servizio sanitario e la garanzia del diritto universale alla salute.

Voglio esprimere la mia più totale solidarietà al personale che opera all’interno della struttura sanitaria”.

Anche il sindaco Massimo Medri ha condannato l’episodio: “Questa mattina il gazebo del punto vaccinale di Cervia presso l’Ospedale San Giorgio è stato imbrattato in modo ignobile. Un atto che come Comune condanniamo duramente e contro il quale stiamo prendendo tutti i provvedimenti del caso. È incredibile, a mio avviso, che dopo i mesi drammatici che abbiamo vissuto, qualcuno perda tempo a compiere azioni come queste. L’economia del nostro territorio, i nostri ospedali hanno bisogno di tornare a una vita “normale”, ce lo chiedono in primis i nostri figli e i nostri nonni, che più di tutti hanno sofferto il distanziamento sociale. Chi compie questi gesti imbrattando “il bene comune”, compie un atto vile contro tutte le persone che hanno sofferto, contro gli operatori e i medici che sono morti per salvare vite umane, e contro l’intera città. L’unica arma per tornare ad una vita normale è il vaccino, vacciniamoci e denunciamo a voce alta questi incivili, che vogliono costringere tutti gli altri a vivere ancora a lungo con regole di distanziamento sociale di cui tutti presto vorremmo fare a meno, per tornare alla nostra amata normalità”.