“Abbiamo molto apprezzato Regione, FS e amministrazioni per la tempestiva riattivazione in sicurezza del trasporto pubblico locale e dei collegamenti ferroviari. E abbiamo valutato pubblicamente con grande favore le scelte regionali di spostare lo scalo merci dalla stazione di Ravenna e la costituzione del fondo per la restituzione ai pendolari delle quote di abbonamento non fruite” afferma Articolo Uno Coordinamento Provinciale Ravenna. 

“Rispetto alla notizia apparsa sui giornali riguardo il rafforzamento per l’estate 2020, dei collegamenti ferroviari veloci tra il nord e la linea adriatica, pur valutandolo comunque positivo riteniamo opportuno esprimere con chiarezza la nostra posizione. Per questo chiediamo alle Ferrovie dello Stato e alla Regione di studiare soluzioni innovative a partire dal 2021 e soprattutto chiediamo nell’immediato di trovare un equilibrio più soddisfacente potenziando e migliorando i collegamenti interregionali con vantaggi anche per i lavoratori pendolari e i giovani e prevedendo connessioni funzionali tra le stazioni e le località balneari” continua Articolo Uno.

“Si tratta infatti di due Frecciargento in più: il FA 8802 Ancona (5.20) – Milano (9.15) e il FA 8825  Milano (18.50) – Ancona (22.39) con fermate a Rimini, Cesena, Forlì, Faenza, Bologna ecc.
E di Quattro Freccia bianca in più : FB 8803 Milano (7.35) – Bari (15.27) e FB 8830 Bari (16.30) – Milano (00.30), con fermate a  Bologna e Rimini, FB 8815 Venezia (14.52) – Lecce (23,.45) e FB 8816 Lecce (7.06) – Venezia (16.08) con fermate a Ferrara, Bologna e Rimini. Queste sei Frecce vanno ad aggiungersi ai quattro Frecciabianca già oggi in circolazione sulla Linea Adriatica, dove sempre dal 3 giugno torneranno a circolare anche quattro InterCity in più, che portano così a sei il loro numero complessivo.
Mentre per Ravenna restano unicamente confermati i due Freccia Bianca 8851 Ravenna (6.15) – Roma (10.57) e 8852 Roma (17.25) – Ravenna (22.00) con fermata a Rimini. E la località di Cervia, pur essendo la seconda località turistica della riviera romagnola, resta priva di qualsiasi collegamento turistico diretto e veloce con Milano e l’ Emilia che sono i sui bacini turistici principali” prosegue Articolo Uno. 


“Pur apprezzando comunque  il potenziamento delle linee ferroviarie che rappresentano l’unica alternativa veloce e sostenibile ai frequenti  ingorghi estivi sulle autostrade verso mare specie nei fine settimana e pur apprezzando il fatto che in tal modo viene offerto un ottimo collegamento per la città di  Faenza e per diverse realtà romagnole , non possiamo considerare soddisfacente  la soluzione individuata per il nostro territorio e in generale riteniamo che si debba avere ancora più coraggio nella scelta prioritaria a favore del  treno.
Ravenna rappresenta una delle città d’ arte, cultura e spiagge più importanti della regione, Cervia con il suo valore turistico e ambientale, la Bassa Romagna nel suo complesso rappresenta un bacino di 100.000 abitanti posto tra Bologna e la costa: anche per queste realtà occorre progettare e realizzare collegamenti competitivi con Milano, con l’Emilia occidentale, con Venezia e con l’Europa che rappresentino una reale alternativa all’uso dell’auto” spiega Articolo Uno. 

“Per questo chiediamo alle Ferrovie dello Stato e alla Regione di studiare soluzioni innovative a partire dal 2021 e soprattutto chiediamo nell’immediato di trovare un equilibrio più soddisfacente potenziando e migliorando i collegamenti interregionali con vantaggi anche per i lavoratori pendolari e i giovani e prevedendo connessioni funzionali tra le stazioni e le località balneari.  Rimaniamo convinti inoltre che sia necessaria una forte accelerazione della realizzazione della “metropolitana costiera”, da Cattolica fino a Cervia, Lido di Savio/Lido di Classe e Ravenna, che vorremmo diventasse uno degli obbiettivi qualificanti di questa legislatura regionale.
La nostra proposta contribuirebbe ad uno sviluppo equilibrato di tutto il sistema turistico regionale, ma soprattutto a rafforzare la scelta prioritaria a favore della mobilità ferroviaria rispetto ad un impiego sempre meno sostenibile e sicuro della strada.
In questa difficile fase diventa ancora più importante avere il coraggio di scelte lungimiranti che tengano insieme sviluppo dei territori, ambiente, sicurezza e salute” conclude Articolo Uno.