Negli scorsi giorni l’Amministrazione comunale di Cotignola ha appreso dell’intenzione del dottor Paolo Emiliani e della dottoressa Barbara Staffa di sospendere la loro attività presso gli ambulatori di Barbiano, a partire dal 1 novembre 2022.

Premesso che si tratta di una decisione perfettamente legittima dei due professionisti, in quanto l’attività sull’ambulatorio secondario di Barbiano non è prevista come obbligatoria dalla convenzione che regola i loro rapporti con l’Ausl (l’ambulatorio principale su cui deve essere sempre garantita l’attività negli orari minimi stabiliti dalla legge è quello inserito nella Casa della comunità di Cotignola), l’Amministrazione si è immediatamente attivata, insieme all’Ausl, per capire quali azioni mettere in campo per gestire al meglio questo passaggio.

Mercoledì 12 ottobre il sindaco Luca Piovaccari e l’assessora ai Servizi socio-sanitari Barbara Nannini, hanno incontrato i professionisti operanti presso la Casa della comunità di Cotignola (medici di famiglia, pediatri, infermieri, assistenti sociali) per fare il punto della situazione e concordare i prossimi passaggi.

È stato chiesto ai due medici di fare una mappatura precisa dei loro assistiti di Barbiano, in stretta collaborazione con i servizi sociali del Comune, per individuare le maggiori criticità su cui intervenire per garantire l’assistenza medica alle persone che avranno difficoltà a spostarsi su Cotignola.

I due medici hanno comunicato come già da mesi avevano iniziato a ridurre gli appuntamenti su Barbiano, facendo convergere gran parte dell’utenza su Cotignola: dall’esperienza di questi mesi hanno dedotto che le percentuali di loro assistiti di Barbiano veramente impossibilitati a venire a Cotignola sono davvero minime, ipotizzabili intorno a un 5% dell’utenza della frazione. Hanno aggiunto, inoltre, come l’utilizzo sempre più frequente delle procedure informatiche abbia ormai ridotto sensibilmente gli accessi fisici all’ambulatorio, considerando che attraverso la farmacia di Barbiano è possibile fare prenotazioni e ritiri di farmaci senza doversi recare in ambulatorio, grazie alla ricetta dematerializzata. In sintesi, i due professionisti ritengono che non si giustifichi più l’apertura di questo secondo ambulatorio e che anzi la risposta complessiva ai bisogni di salute dell’utenza di Barbiano possa migliorare sfruttando le sinergie con gli altri servizi presenti dentro la Casa della comunità di Cotignola.

Per gestire questa fase di passaggio si sono concordate le seguenti azioni.

I medici trasferiranno interamente le ore di apertura di Barbiano su Cotignola, in modo da ampliare significativamente la loro presenza presso la Casa della comunità (saranno di fatto presenti sempre dal lunedì al venerdì).

La miglior organizzazione del loro tempo lavoro verrà dedicata a ripristinare gli interventi domiciliari anche sulla frazione, sensibilmente ridimensionati negli ultimi anni; questo garantirà una migliore risposta ai bisogni di salute degli assistiti impossibilitati a muoversi dal proprio domicilio.

Il Comune, attraverso il servizio di trasporto sociale, già attivo da diversi anni, garantirà ai cittadini di Barbiano soli, senza patente o reti familiari di supporto, di poter essere accompagnati presso gli ambulatori di Cotignola. I due medici dedicheranno orari di apertura e/o reperibilità telefonica agli assistiti di Barbiano in modo da favorire il loro accesso alla Casa della comunità di Cotignola.

Entro la fine dell’anno tutti i medici della Casa della comunità si doteranno di una segreteria clinica che li supporterà nelle attività di accoglienza, amministrazione e gestione degli appuntamenti, per migliorare l’accessibilità complessiva dei cittadini ai loro servizi.

«La situazione verrà costantemente monitorata dai medici, dall’Ausl e dall’Amministrazione comunale, per verificare se queste azioni coordinate sono sufficienti a dare risposta ai bisogni dei cittadini di Barbiano che dal 1 novembre non potranno contare sulla presenza di un ambulatorio medico di prossimità – dichiara il sindaco Luca Piovaccari -. Il lavoro complessivo che stiamo facendo insieme all’Ausl va nella direzione di costruire una Casa della comunità in cui i servizi si integrino tra loro, per garantire all’utenza una migliore risposta. Il medico, supportato dalla segreteria e dall’ambulatorio infermieristico, nonché in rete con gli altri servizi ambulatoriali presenti, viene messo nelle condizioni di svolere al meglio il suo compito clinico. Pensiamo alle attività già presenti (presa in carico dei pazienti diabetici, consulenza psicologica) e a quelli in corso di avvio come il percorso diagnostico assistenziale sullo scompenso cardiaco, che in futuro potrebbe contare anche sulla presenza di un cardiologo presso la struttura. In definitiva i cittadini avranno più ore di servizio, troveranno nella Casa della comunità più risposte ai loro bisogni, maggiormente integrate e collocate nello stesso luogo».

«Parallelamente a questo lavoro – conclude il primo cittadino – chiederemo comunque all’Ausl, non appena consentito, di bandire le prossime zone carenti (generate da pensionamenti e trasferimenti di due medici di famiglia) inserendo il vincolo dell’apertura obbligatoria del secondo ambulatorio su Barbiano, come ultimo possibile tentativo, nelle nostre possibilità, per riattivare un ambulatorio medico sulla frazione».