“L’agricoltura rappresenta uno dei punti chiave dell’economia moderna e dello sviluppo sostenibile verso cui dobbiamo tendere ma mancano soluzioni che possano aiutare gli agricoltori del nostro territorio a progredire in questa direzione. Un comune esteso come quello di Ravenna può mettere al centro del suo sviluppo economico la transizione ecologica del settore agrario e quindi propongo che la prossima amministrazione apra un tavolo di discussione sulla sostenibilità del nostro territorio nel campo dell’Aricoltura. Un tavolo che metta al centro il ruolo dei marchi territoriali di prodotto e una loro reale e proficua promozione con serie e strutturate campagne di marketing che mettano al centro le peculiarità della nostra agricoltura.
Il tema della transizione ecologica è tecnicamente complesso e richiede umiltà nel decisore politico che deve comprendere come siano fondamentali percorsi di concertazione tra imprese ed esperti per trovare soluzioni applicabili qui ed ora. Problemi enormi come i colpi di calore che bruciano le produzioni, le tempeste di grandine ed i fortunali, la siccità, non possono essere affrontati dai singoli agricoltori che spesso possono al massimo coprirsi con assicurazioni e sperare guardando il cielo.
È necessario invece individuare soluzioni di sistema che possano dare prospettive e limitare la concorrenza sleale di chi decide di non “stare alle regole” e fregarsene del futuro del nostro pianeta. Pur essendo una piccola percentuale questi rischiano di essere una minoranza pericolosa che effettua un forte dumping economico mettendo in crisi chi investe sul futuro. Credo che servano risorse economiche (ed in questo l’Europa sarà una preziosa alleata) per individuare soluzioni impiantistiche per la raccolta di riserve d’acqua e la protezione dai colpi di calore e dalla siccità con azioni di rimboschimento dei nostri campi e di modifica anche di alcune tecniche agronomiche troppo impattanti, introducendo invece tecniche di agricoltura rigenerativa. Soluzioni costose e che richiedono anche competenze nuove.
Credo sia necessaria una grande sensibilizzazione dei cittadini per far comprendere lo sforzo che gli agricoltori dovranno fare e la qualità del risultato a vantaggio di tutti. Queste soluzioni per essere praticabili su grande scala dovrebbero vedere la pubblica amministrazione impegnarsi come promotore e attore, il vero driver operativo della transizione ecologica.
Credo quindi, per concludere, che avviare dei seri tavoli di progettazione (non discussione fine a se stessa) dove la sostenibilità delle tecniche agricole, l’individuazione di prodotti di qualità da promuovere e commercializzare in maniera coordinata, l’implementazione di sistemi di sensibilizzazione dei cittadini verso prodotti locali e sostenibili siano le tre direttrici che dovranno governare l’agire della prossima amministrazione e se eletto mi farò attore di tali iniziative per uno sviluppo territoriale sempre più sostenibile, responsabile ed innovativo.”