14/03/2018 – Un 36enne originario dell’Albania è stato arrestato sabato sera, dopo aver aggredito la moglie alla presenza del loro figlio di quattro anni. Quando i militari dell’Arma sono arrivati nell’abitazione della coppia, si sono trovati di fronte la donna in lacrime che aveva ancora visibili sul volto e sul collo i segni dei maltrattamenti da parte del marito. Questa volta l’ennesima triste vicenda di violenze di genere è venuta alla luce grazie alle indagini dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Faenza ed ha visto come protagonista una 25enne originaria dell’Albania, arrivata in Italia alcuni anni fa, dopo aver lasciato gli studi universitari per seguire l’uomo di cui si era innamorata, un connazionale che già abitava nel faentino. Purtroppo, secondo il racconto che la giovane donna ha reso ai militari dell’Arma, il rapporto con il marito sin dai primi tempi aveva preso una brutta piega. L’uomo si era rivelato estremamente possessivo al punto da obbligarla ad indossare abiti castigatissimi e a tenere comportamenti rigidamente stabiliti da lui. Inoltre, sempre secondo il racconto della 25enne, ogni occasione era buona per rimproverarla, denigrarla e umiliarla senza un motivo apparente, come la volta in cui l’uomo l’aveva presa a schiaffi perché infastidito dal troppo rumore mentre lei lavava i piatti, oppure quando l’aveva rimproverata energicamente dopo averla vista con un paio di occhiali da sole da lui ritenuti troppo “alla moda”. Con la nascita del figlio e il trasferimento della coppia a Faenza le cose non erano affatto cambiate, anzi a condizionare la convivenza familiare erano subentrati anche i contrasti fra la ragazza e i genitori di lui e le continua minacce dell’uomo di lasciarla senza denaro e di allontanarla dal tetto coniugale qualora non avesse accettato il suo “stile di vita”. Inoltre, nella lista dei maltrattamenti denunciati dalla donna, non sono mai venute a mancare le botte e le violenze fisiche, subite dal marito soprattutto quando alzava il gomito. Alla fine, dopo anni di sopportazione, la 25enne si era fatta coraggio ed aveva chiesto aiuto ad un centro antiviolenza, confidando ad un’operatrice che una volta il marito, oltre alle botte ed alle minacce di morte, l’aveva costretta, contro la sua volontà, a subire un rapporto sessuale. Avviato il percorso di protezione, la donna aveva poi deciso di fare un passo indietro ed era tornata a casa, fiduciosa di poter recuperare il rapporto con il compagno, spinta anche dal timore di non poter garantire, per se stessa e per il figlio, un adeguato sostegno economico. L’episodio di sabato sera è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. la donna, schiaffeggiata e presa per il collo dal marito, dopo l’ennesimo litigio per futili motivi, è riuscita a chiedere aiuto al 112. Quando sul posto sono arrivati i carabinieri del radiomobile, la vittima, ancora in lacrime, aveva sul volto i segni evidenti delle botte che aveva preso dal coniuge, tutto questo davanti gli occhi del figlio. I due coniugi si erano scambiati reciprocamente alcuni schiaffi, ma ad avere la peggio è stata ovviamente la 25enne che, successivamente trasportata in ospedale, è stata refertata con 15 giorni di prognosi. A quel punto, verbalizzato il lungo racconto della vittima ed acquisiti i dovuti riscontri, l’uomo è stato arrestato per “maltrattamenti in famiglia e lesioni personali”, provvedimento avallato dal pubblico ministero Angela Scorza che ha disposto di portarlo in carcere a Ravenna. Nel pomeriggio di oggi, avvenuta la convalida davanti al gip Janos Barlotti, il 36enne è stato scarcerato, ma gli è stata imposta la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento a meno di 200 metri dalla persona offesa, che nel frattempo si è affidata al sostegno del centro antiviolenza “SOS Donna” di Faenza.