Grande successo di pubblico stamani alla conferenza storica organizzata dall’Ass. Marinai d’Italia di Ravenna e Ass. Studi Militari Emilia Romagna, presso la sede dei Marinai d’Italia di Ravenna. I relatori, Marco Montipò e Giulio Verrecchia, dopo i saluti e il plauso del Vice Sindaco Eugenio Fusignani, hanno esposto una relazione dal titolo “Nessun porto è inviolabile”, incentrato sulla storia dei Mezzi d’Assalto della Regia Marina nelle due Guerre Mondiali. Presenti in sala anche rappresentanze della Capitaneria di Porto, Polizia Locale, Guardia di Finanza e Croce Rossa Italiana.

Uno dei personaggi d’eccezione della storia della Regia Marina, menzionato durante la mattinata, è stato il marinaio emiliano Gino Montipò, incursore a Buccari nel 1918 insieme a Gabriele d’Annunzio, che lo soprannominò “Filibustiere del Carnaro” per il suo coraggio. Fu anche ingegnoso innovatore dei MAS. A lui si deve infatti il merito di aver fornito le indicazioni per apportare migliorie nei Mezzi d’Assalto di superficie della Regia Marina. Queste novità, applicate su tutti i successivi MAS, resero il mezzo formidabile, un vero e proprio incubo per la Marina Imperiale Austro-Ungarica, costretta a tenere in porto le loro navi più potenti. Montipò ebbe poi una trentennale carriera come comandante dei Vigili Urbani di Modena, interrotta solo dalla Seconda Guerra Mondiale, che lo vide, ormai anziano, nuovamente al comando di un MAS nel Mediterraneo. Molte attenzioni sono poi state dedicate al ravennate Tenente di Vascello Primo Sarti, Medaglia d’Oro al Valor Militare, vittima dei marinai ammutinati sul MAS 505 in cui navigava. L’ammutinamento, attuato 10 aprile 1944 presso le Bocche di Bonifacio, aveva lo scopo di consegnare il naviglio alle Forze Armate tedesche. Il rifiuto di Sarti e degli altri ufficiali a bordo, che costò loro la vita, non impedì comunque la sottrazione del mezzo d’assalto da parte degli insorti, che finì in mani tedesche.

Chiudendo la conferenza, il Vice Sindaco ha nuovamente rimarcato l’importanza di questi momenti didattici e divulgativi, con la funzione di mantenere viva la memoria degli uomini che hanno dato la vita per la Nazione e l’esempio del loro senso del dovere e di Stato.