«I due assessori comunali alla Polizia municipale e al Turismo avevano lanciato una “dichiarazione di guerra”, così intesa dalla stampa, contro i camperisti che stazionano in “aree di parcheggio non dotate – come prevede la legge regionale 16/04 – di pozzetti di scarico autopulente, erogatori di acqua potabile, contenitori per la raccolta differenziata di rifiuti, servizi igienici attrezzati”» fa notare Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.
«È seguita, nei parcheggi di Marina di Ravenna e di Lido di Dante, una raffica di sanzioni da 150 euro, con provvedimento di allontanamento dei multati per 48 ore. Una scivolata di pessimo gusto, innanzitutto perché la Giunta comunale non ha mai sollevato campagne politiche contro i nomadi che da tanti anni, procurando ben altri problemi di ordine pubblico, sicurezza e salute, invadono coi loro camper tutti i parcheggi non a pagamento della città molto frequentati, tanto che è in corso una petizione di Lista per Ravenna, assai apprezzata, che chiede di applicare finalmente a questi casi il Daspo urbano. Ma soprattutto perché le contraddizioni sono numerose e gravi» sottolinea Ancisi per poi puntualizzare:

  1. «La Repubblica italiana, art. 185 del Codice stradale, consente ai camper la sosta in tutte le aree stradali dov’è consentita agli autoveicoli, multandoli solo se essa “costituisce campeggio, attendamento e simili e se l’autoveicolo non poggia sul suolo salvo che con le ruote, non emette deflussi propri, salvo quelli del propulsore meccanico, e non occupa comunque la sede stradale in misura eccedente l’ingombro dell’autoveicolo medesimo”. Ma anche la Repubblica Democratica di Ravenna, art. 15 del Nuovo Regolamento comunale di Polizia urbana, può multare i camper nelle aree stradali consentite solo se la sosta è “effettuata tramite parcheggio e stazionamento prolungato di veicoli adibiti a dimora occasionale, posizionamento in loro prossimità di sedie e tavoli, utensili per il bucato e simili”. Chiederò dunque copia dei verbali per capire.
  2. Multare invece, e “allontanare” per due giorni con ignominia i camperisti che parcheggiano regolarmente, solo perché, come scrivono gli assessori, non vanno nelle aree attrezzate, sarebbe una chiara violazione dell’art. 16 della Costituzione, secondo cui “ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”: la legge appunto (il Codice stradale), non le regole di campanile.
  3. Oltretutto, le aree camper attrezzate d’uso pubblico, sia pure a pagamento (non parli dunque il sindaco dei campeggi d’iniziativa privata, dov’è peraltro un problema trovare posto in estate), esistono a Ravenna nello scarso numero di tre, due delle quali vicinissime tra loro, e solo a Porto Corsini, a Casal Borsetti e (ma non più dal prossimo anno) a Lido di Savio, tra i nove lidi. Vietati dunque i camper negli altri sei? Suvvia.
  4. Ancor più assurdo è che il regolamento ravennate abbia inteso applicare a dei pacifici parcheggiatori di camper comunque in regola col Codice della Strada norme del decreto legge “Immigrazione e sicurezza” che prevedono l’allontanamento dei colpevoli dal posto, e se recidivi addirittura il Daspo urbano, cioè il divieto di accesso a determinati centri abitati.
  5. Invece di lanciare dichiarazioni di guerra contro i camper, gli assessori della Giunta De Pascale avrebbero dovuto preoccuparsi di apporre almeno, nelle aree di sosta da sottoporre ai blitz della Polizia urbana, dei cartelli contenenti le nuove norme del regolamento ravennate, affinché i camperisti in arrivo da ogni altra parte d’Italia o d’Europa fossero informati che da qui, osservando fedelmente la legge nazionale, conforme alle direttive europee, si può finanche essere cacciati con la forza».

Arriva poi una sorta di ammonimento: «Il regolamento comunale non è stato approvato dall’opposizione. Applicatene pure le norme sui camper, finché non ci sarà chi vi si oppone con successo in Tribunale, ma stando a quello che è scritto, non alle vostre fumisterie politiche. Siate almeno educati, attaccando cartelli informativi di queste norme dove le volete imporre con la forza pubblica. Spicciatevi a fare aree camper pubbliche attrezzate in ogni lido che ne è privo e potenziate quelle di Ravenna, dove ne manca una, per esempio, nel borgo San Biagio, zona di accesso alla città da ovest. In poche parole, siate buoni padri della nostra famiglia civica».