15/03/2018 – Via dei Tre Lati, in zona Savio di Ravenna, versa da anni in condizioni drammatiche di tenuta, percorribilità e sicurezza. L’amministrazione comunale ne ha più volte ammesso e da ultimo certificato, con nota del 6 marzo 2015, “lo stato di dissesto ed abbandono”. Già nell’aprile 2014, era stata discussa nel Comune di Ravenna una petizione, rivolta al sindaco, promossa da Lista per Ravenna e sottoscritta da 547 cittadini, che ne richiedeva la messa in sicurezza. Dimostratasi inascoltata la quale, il sottoscritto presentò, nel settembre 2016, al nuovo sindaco appena eletto un’interrogazione, chiedendo di inserire il risanamento a fondo di tale strada nella programmazione dei Lavori Pubblici del 2017, affinché fosse realizzato nel prevedibile giro di due anni; oppure, in attesa di tempi migliori, di disporre a breve termine una più semplice asfaltatura che, se fatta bene, avrebbe potuto reggere un congruo numero di anni. Nulla al riguardo si è mosso a tutt’oggi. Le due foto campione qui inserite rappresentano uno scorcio di strutturale insidiosità dell’arteria in questione: in sostanza, una specie di faglia sismica che solca a metà via dei Tre Lati per tre chilometri, minacciando di far rovinare a terra gli utenti stradali a due ruote, ma anche – stante il dislivello tra i due versanti della fenditura – di far strisciare sull’asfalto il fondo degli autoveicoli. Riavvolgiamo dunque il nastro. Via dei Tre Lati, larga in media 4,5 metri, inizia e finisce sulla via Standiana, che collega la provinciale Dismano e la superstrada E45 con la statale Adriatica nei pressi di Mirabilandia. Asfaltata dal Comune nel 1988, ma poi coinvolta nei lavori per la costruzione della rete di distribuzione del metano e per la sostituzione delle tubazioni di distribuzione dell’acqua, la sua pavimentazione fu successivamente ripristinata da Hera in maniera giudicata perfetta dai residenti. Dopo l’alluvione del ’96, cominciò però a sprofondare. La sua distruzione, con la formazione di buche, crepe e avvallamenti sempre più vistosi e pericolosi, fu dovuta ai lavori per la costruzione in zona del parco zoologico e di un agriturismo, verso i quali rappresenta il percorso di accesso più diretto, ma anche al rifacimento dei rivali del canale Acquara Alta. Da allora, nulla si è fatto per ripristinare la sicurezza della strada. All’innesto con via Standiana è stato apposto, per i circa 700 metri di strada più disastrati, il divieto di accesso ai non residenti. Ma la strada continua ad essere utilizzata – anche perché riconosciuta dai navigatori stradali – da una moltitudine incontrollabile di veicoli in uscita dall’E45 verso il parco zoologico e due B&B. Il Comune pare non essersi accorto che sulla ex vecchia strada di campagna ricadono lavori e attività imprenditoriali e turistiche di grande impatto e di forte attrazione veicolare. LE ULTIME NOTIZIE All’ennesima richiesta di intervento avanzata dai residenti l’11 ottobre scorso, il Comune ha risposto che “occorre eseguire interventi di ripristino delle caratteristiche strutturali”, affermando anche che, dato il presunto eccessivo costo di tali interventi, la strada avrebbe potuto essere riportata, almeno in parte, a strada bianca. Al riguardo, rilevando che il 5 novembre 2015 il Consiglio di Castiglione di Ravenna aveva inserito l’opera di ristrutturazione al 3° posto tra quelle da realizzare prioritariamente nel proprio territorio, stabilendone i costi in 700 mila euro, ed essendo già state compiute le prime due opere, una a Mensa Matellica e una San Zaccaria (questa di più alto costo rispetto a via dei Tre Lati, per quanto su viabilità secondaria), si avanza al sindaco la seguente interrogazione. L’INTERROGAZIONE 1) escludere categoricamente che via dei Tre Lati sia retrocessa a strada sterrata, com’era prima che vi sorgessero intorno il più grande parco divertimenti d’Italia, un importante parco zoologico e numerose imprese non più solo agricole; 2) far eseguire con urgenza gli interventi volti a rimediare le crepe e i dissesti che mettono a più grave rischio d’incidente il traffico stradale, specialmente per l’utenza debole; 3) disporre che entro il 2018 sia effettuato il progetto preliminare “di riabilitazione” (così detta dal servizio Strade) della strada, dimodoché nel 2019 se ne completi la progettazione, così da inserire l’opera nel piano triennale dei lavori pubblici 2019-2021, cioè entro il termine dell’attuale mandato elettorale del sindaco stesso.