Ieri stesso, mentre l’assessore al turismo cantava che dopo tre anni cominciamo a raccogliere i frutti di una nuova proposta turistica” e il sindaco gli echeggiava trionfante che “in tre anni abbiamo rivoluzionato le festività natalizie”, alle nove di sera nel centro urbano non c’era un cane, così come la vigilia di capodanno. Sarebbero state dunque tre le giornate di nuova gloria turistica (salvo verifica coi dati alla mano) della quarta città d’arte italiana, nell’arco del fallimentare (per dati ben noti) 2018. Basta credere che “le tre carte vincenti” premiate dall’assessore medesimo, alias le “nuove tipologie di eventi” diplomate dal sindaco, sono state “musica, arte e videomapping”. In verità, a Ravenna il grande concerto di capodanno (bello quest’anno), con altra musica di vario genere, c’è sempre stato, come in quasi tutte le città italiane; e l’arte (quella vera, che interessa i turisti) c’è da quasi due millenni. Solo il video-mapping si fa appena da otto anni. Sta di fatto, però, che la gente, accorsa in massa, si è molto divertita, anche perché non pagava niente da nessuna parte. Ingeneroso dirle al momento quanto le costava.

A festa finita, qualcuno dovrà però pur dirlo, come si fa in ogni casa. Dovrebbe essere il pater familias. In assenza, tocca al membro anziano prendere calcolatrice e mouse.

CARISSIMO VIDEO MAPPING
Parliamo dei video-mapping, la vera specialità natalizia ravennate, anche se ormai niente affatto esclusiva. La parte del leone l’ha fatta la basilica di San Vitale. Ultimo monumento Unesco patrimonio mondiale dell’Umanità rischiarato da “Ravenna in Luce”, è costata in proprio alla cittadinanza euro 35.380 euro “per la gestione artistica e tecnica delle proiezioni”, 45.018 “per attrezzature e servizi” e 9.394 per “installazione degli impianti elettrici”. In cifra tonda, fanno 90.000 euro, ulteriormente arrotondabili in almeno 100.000, dato che la campagna pubblicitaria di tutti gli eventi natalizi è stata fatturata per 26.317 euro.

Un giornalista un po’ critico ha esultato pensando che, finiti i monumenti Unesco, anche il video-mapping passerà in gloria. Mai dire mai con questo governo cittadino, avvinghiato com’è ai suoi cari. Già quest’anno si è trovato modo di sottoporre a proiezioni video, per opera sempre dello stesso clan, la facciata del MAR (così qualcuno si accorge che c’è una mostra) e la piazzetta Unità d’Italia (così qualcun altro si accorge che c’è), al prezzo di 39.944 euroL’ottavo video-mapping natalizio ravennate è dunque costato ai cittadini 152.952 euro in contanti, trascurando, tutt’altro che lievi, i costi del personale e quelli generali dell’amministrazione comunale impiegati nella macchina organizzativa.

Qui va però fatto il confronto coi costi cash di tutto il resto del programma natalizio indetto dal Comune, che, estraendoli da sette atti amministrativi variamente intrecciati, quantifico in 140.694 euro, di cui 90.000 per il progetto Christmas Soul, in collaborazione con Ravenna Manifestazioni, che comprendeva, sempre gratis, il concerto notturno della cantante gospel Cheryl Porter il 31 dicembre in piazza del Popolo e la matiné del 1° gennaio al Teatro Alighieri, nonché due concerti di tardo pomeriggioin piazza del Popolo e la manifestazione “Parole Note” di Radio Capital il 30 dicembre al Teatro Alighieri. Il resto è andato nella campagna pubblicitaria per 26.317 euro, come già detto, e in spese tecniche di vario genere per 24.377. Il confronto col rapporto costi/benefici è dunque chiaramente impietoso per il video-mapping, il quale merita dunque un’ulteriore riflessione politico/contabile.

DOVE FINISCE LA TASSA DI SOGGIORNO
Non si è mai sentito un solo albergatore ravennate dire che un suo cliente sia mai venuto a Ravenna per il video-mapping, anche se, una volta arrivato per vedere qualcosa di più solido, può darsi che ne sia stato folgorato. Siccome le spese natalizie sono pagate dal servizio Turismo coi soldi della tassa di soggiorno, il problema va perciò osservato dalla parte del bilancio municipale. Dei due milioni d’incasso previsti nel bilancio 2018, 432.000 euro sono stati destinati all’ “ORGANIZZAZIONE, REALIZZAZIONE E COMPARTECIPAZIONE A MANIFESTAZIONI DI INTRATTENIMENTO E ALTRE INIZIATIVE DI ANIMAZIONE E PROMOZIONE TURISTICA (Ravenna Bella di Sera/Mosaico di Notte, Notte d’Oro, Notte del Liscio, Notte Rosa, Beaches Brew, Spiagge Soul, Moondogs, eventi Natale e Capodanno, etc”) e 84.00 euro alle “ATTIVITA’ DI POTENZIAMENTO DELL’INFORMAZIONE E PROMOZIONE DEL TERRITORIO”in tutto € 526.000, da cui il video-mapping natalizio ha dunque sottratto quasi il 30%.

 Conti della serva? Non lo nego. Mi basta che li valuti il padrone. Che non è il sindaco, come crede lui. Ma ogni membro della cittadinanza ravennate, a cui quei soldi appartenevano. E particolarmente gli operatori turistici, gabellieri malvolentieri dei tributi vacanzieri.

 

MANIFESTAZIONI NATALIZIE 2018 DEL COMUNE DI RAVENNA – COSTI PUBBLICI (*)

sostenuti esclusivamente per le singole manifestazioni indicate:

Video-mapping su San Vitale                                                       €  89.799

Video-mapping sul MAR e nella piazzetta Unità d’Italia                   €  39.944

Christmas Soul                                                                           €  90.000

sostenuti in generale per manifestazioni varie:

Campagna pubblicitaria                                                              €  26.317

Spese tecniche varie                                                                  €  24.377

TOTALE                                                                                    € 270.430

(*) estrazione di Ancisi da sette atti amministrativi ottenuti o ricercati, con arrotondamenti in euro