Solamente il suo angelo custode ha consentito all’agente della polizia municipale in servizio giovedì mattina nella caserma di via Rocca Brancaleone di raccontare che un pezzo di tetto da mezzo chilo le è caduto non sul capo, ma tra capo e spalla (attenuato peraltro dal controsoffitto), procurandole delle lesioni, non lievi e non poco dolorose, ma rimediabili. Con l’occasione il sindaco in carica si è accorto come “l’attuale sede della Polizia locale sia ormai inadeguata e per questo motivo, come Amministrazione, ci siamo presi l’ impegno di individuarne una nuova che sia adatta alle esigenze e capace di accogliere l’ intero comando. Le risorse per finanziare l’ intervento sono state reperite. Per il 21 novembre alle 12 convocheremo una conferenza stampa in Municipio per comunicare il luogo della nuova sede e per illustrarne tutti i dettagli del progetto”. Scenografi, cameramen e fotografi sono dunque al lavoro, ma è desolante che davanti ad una quasi tragedia l’amministrazione comunale, non incolpevole, risponda con una messa in scena.

DUE MILIONI PER RISTRUTTURARE LA CASERMA NEL 2022 – Valgono gli atti, non le chiacchiere. Le opere pubbliche devono, anche solo per essere promesse, essere inserite nei piani triennali degli investimenti, almeno con uno studio di fattibilità e con la previsione del finanziamento. Ebbene, appena martedì scorso la Giunta comunale, presieduta dal sindaco, ha approvato (e spedito ai Consigli territoriali per un parere) il piano triennale 2020-2022, in cui non c’è traccia di alcuna “nuova sede” della polizia municipale. C’è invece la “manutenzione straordinaria” da 2 milioni di euro, definita come “RISTRUTTURAZIONE ATTUALE CASERMA POLIZIA LOCALE VIA ROCCA BRANCALEONE”, prevista per il 2022: cioè l’esatto contrario del “presto una nuova sede” con cui i titoli dei giornali hanno preannunciato l’annuncio che lunedì sarà dato solennemente. Lo stesso titolo però figurò tal quale anche sui giornali del 15 luglio 2017, dove si legge che “il sindaco De Pascale ha promesso che dopo l’estate verrà scelta una nuova sede per la Polizia municipale oggi divisa in più siti” e l’appena nominato attuale comandante del Corpo gli aveva echeggiato che “con la nuova sede unica si ridà piena funzionalità al corpo”: come se avesse detto (lui, non l’opposizione) che “senza nuova sede il corpo non avrebbe mai funzionato”.

NUOVA SEDE PREVISTA DAL 2010 IN VIA DELLE INDUSTRIE – Almeno il sindaco avrebbe dovuto e dovrebbe però sapere che non c’era e non c’è tuttora niente da rivelare, se non chiacchiere. Gli atti dell’amministrazione comunale, tuttora validi e vincolanti, hanno già scelto quello che il Regolamento Urbanistico Edilizio vigente porta anche disegnato nelle cartografie, così descritto: “Ex sede ATM via delle Industrie…realizzazione della nuova sede della Polizia municipale”. La quale, essendo tuttora in vigore il contratto, stipulato il 15 ottobre 2010, tra Comune di Ravenna, ATM Parching e Ravenna Holding (cassaforte del Comune), con cui questa avrebbe dovuto progettarla, finanziarla e realizzarla, avrebbe dovuto essere costruita entro un arco di tempo che al massimo non avrebbe dovuto superare i cinque anni. Ravenna Holding si sarebbe rivalsa della spesa acquisendo in permuta la vecchia sede, rivalutabile con una appetibilissima destinazione residenziale, come il sottoscritto predicava da sempre di doversi fare.

VECCHIA SEDE MALMESSA DA 20 ANNILa vecchia caserma è in condizioni disastrose da almeno vent’anni, come documentai a fine 2016, portandoci in visita i giornalisti e pubblicando lo scritto: “GRAVISSIME INSUFFICIENZE, CARENZE E MENOMAZIONI DELLA CASERMA DEI VIGILI URBANI. PROPOSTA DI SOLUZIONE PER UNA NUOVA CASERMA” (*). Gli uffici urbanistici da me interpellati avevano indicato che, secondo il piano regolatore di allora, si sarebbe potuto costruirne una nuova o nel polo direzionale di viale Randi, o nell’area dell’ Iperbarico a Borgo Montone, o nel polo terziario ad est del Pala de André. La scelta urbanistica ricadde poi, come detto, nell’area ex ATM di via delle Industrie. Lì è tuttora al palo.

50 MILIONI A VUOTO – In attesa, si possono calcolare grosso modo in almeno una cinquantina i milioni di euro spesi dal Comune per gli infiniti lavori di aggiustamento o ristrutturazione della vecchia caserma (i penultimi, sul tetto il cui pezzo è caduto ieri sulla povera agente) e per quella supplementare, parimenti provvisoria, della succursale creata nel 2012 in via D’Alaggio al posto dell’ex dogana portuale. Gli ultimi il sindaco li ha deliberati martedì scorso: ristrutturare nel 2022 la vecchia sede con 2 milioni di euro.

Se qualcuno volesse invece conoscere, da questa storiaccia, come dovrebbe essere amministrata una città, non un cellula comunista, può leggerlo, senza presunzione, qui (*): http://www.comune.ra.it/Comune/Consiglio-Comunale/Gruppi-Consiliari-legislatura-2011-2016/Comunicazione-dei-Gruppi/Comunicazione-dei-Gruppi-Consiliari-Legislatura-2006-2011/Gruppo-Consiliare-Lista-per-Ravenna/Comunicati/Gravissime-insufficienze-carenze-e-menomazioni-della-Caserma-dei-Vigili-Urbani.-Proposta-di-soluzione-per-una-nuova-caserma.