Si è letto che nel mese scorso si è svolto a Paray le Monial in Francia, per tre giornate, il XVI congresso  dell’’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei (AIMC). Unica nel suo genere al mondo, essa è nata nel 1980 a Ravenna, dove ha tuttora sede nella Loggetta Lombardesca, a fianco del Museo d’Arte di Ravenna (MAR). Al momento, conta 263 soci, attivi in 40 paesi del mondo. Per la prima volta nella sua storia, ha pubblicato quest’’anno un grande catalogo/annuario (“AIMC Portraits 2018”), con notizie ed opere dei soci fondatori (Isotta Fiorentini Roncuzzi, nostra compianta concittadina, e Peter Fischer, londinese), dei soci onorari e dei soci ordinari. Il congresso ha registrato un grande successo di pubblico, con la partecipazione ogni giorno di circa 300 persone provenienti da 38 paesi del mondo, amanti del mosaico e dell’’arte. Al termine, si è svolta l’’Assemblea generale dei soci per eleggere il nuovo consiglio direttivo, che resterà in carica per i prossimi due anni. Sono stati rieletti Nikos Tolis, ateniese, alla presidenza e Rosetta Berardi, ravennate, alla vice presidenza.

A Paray le Monial non c’era però nessuno di Ravenna (che il suo sindaco chiama: “Capitale del mosaico”) a rappresentare il Comune e a presentare la Biennale RavennaMosaico 2019. Ai congressi AIMC, che hanno luogo ogni due anni in paesi diversi (il prossimo sarà a Monreale in Sicilia, nel 2020), la nostra città è stata sempre rappresentata, vuoi dall’’assessore o dalla dirigente della Cultura, vuoi da Linda Kniffitz, curatrice del Centro Internazione di Documentazione sul mosaico, che ha sede presso il MAR. Portavano il saluto di Ravenna, relazionavano e proiettavano immagini sulla Biennale del mosaico effettuata, presentavano quella successiva. L’’invito al congresso, inviato a metà settembre dal presidente Nikos Tolis al dirigente della Cultura, non ha ricevuto risposta.

PARCO DEI MOSAICI A PEZZI
Questo atteggiamento non è coerente con l’’obiettivo che la presente amministrazione comunale dichiara di perseguire intensamente, volto ad incentivare e valorizzare a Ravenna il mosaico contemporaneo. Giustifica se mai lo stato indecente del Parco della Pace di via Cassino, ormai Parco dei mosaici a pezzi, vero e proprio ex museo all’aria aperta del mosaico contemporaneo. Ideato dal grande artista belga Claude Rahir insieme ad Isotta Fiorentini Roncuzzi, fù inaugurato nel 1988 con opere di eccelsi artisti mosaicisti italiani e stranieri. La foto allegata mostrano la Fontana di Claude Rahir com’’era (splendida) all’’origine, progettata perché il cubo galleggiasse in acqua fin quasi a metà, e com’è ora (straziante). Fontana comunque per modo di dire, giacché non s’è mai vista zampillare.

Chiedo dunque al sindaco, in tema di mosaico contemporaneo:

* per quale ragione la città di Ravenna non è stata rappresentata al XVI congresso dell’’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei (AIMC);

* se intende disporre affinché degnamente lo sia nel prossimo congresso del 2020, anno di vigilia del 7° centenario dantesco, che Ravenna celebra come grande occasione di promozione culturale della città;

* e comunque, se vorrà mettere mano al risanamento del Parco della Pace e al restauro delle sue opere d’arte di mosaico contemporaneo barbaramente seviziate.