“Il primo febbraio scorso l’associazione Terzo Mondo (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) aveva lanciato, attraverso la stampa, “un disperato appello a tutte le persone di buona volontà in possesso di una casa agibile non in uso a Ravenna, perché la mettano a disposizione sia per usufrutto gratuito (ad esclusione delle utenze) oppure in affitto (non oltre 400 euro), per una famiglia composta da 4 persone, di cui due minori e una persona anziana, sfrattata per il mancato rinnovo del contratto di affitto per motivi di ristrutturazione dell’ immobile”. Questa famiglia, totalmente a carico della giovane madre dei due piccoli, con un reddito modesto da lavoro dipendente, “ben integrata nel tessuto sociale, culturale, scolastico e lavorativo del nostro territorio”, ma che “da qualche anno sta affrontando momenti avversi”, aveva “fatto il giro di più agenzie immobiliari di Ravenna senza mai avere un riscontro positivo, per svariati motivi legati alla fideiussione molto alta e/od alle garanzie impossibili da fornire”. Lo sfratto, diventato esecutivo il 31 gennaio, era stato rinviato di pochi giorni per benevolenza della proprietà” afferma Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.

“Ho allora rivolto un’interrogazione al sindaco per chiedergli “se il servizio sociale del Comune è a conoscenza del caso, se tale famiglia è tra quelle che ha assistito e/o assiste, e se, in assenza di altra soluzione abitativa ottenuta o ricevuta in proprio, il Servizio stesso possa farsene carico, e come”. Dalla risposta, ricevuta ieri tramite l’assessore ai servizi sociali, estraggo i passi essenziali, escludendo quelli contenenti notizie o dati identificativi del nucleo o comunque sensibili: “Il Servizio ritiene che il nucleo familiare, ben integrato sul territorio locale, sia in grado di essere autonomo, dal punto di vista socio-economico, se temporaneamente supportato” (finora con “un contributo economico all’anno per sostentamento e aiuto nel pagamento degli affitti, oltre che con lettera per richiesta pacco Caritas”. “Per questo, il progetto condiviso con la signora prevede il sostegno nel percorso di autonomia ed autodeterminazione della famiglia, con l’obiettivo del reperimento di un’abitazione i cui costi siano congrui alle ‘possibilità’ della signora…l’assistente sociale ha segnalato la situazione al Tavolo per l’emergenza abitativa (gennaio 2020), composto da Acer e Servizio Sociale. Ad oggi, esso non ha potuto assegnare a tale nucleo un alloggio…A fronte di un reperimento di alloggio sul mercato privato il Servizio può garantire un sostegno economico per agevolare il ‘cambio casa’ (ad esempio pagando la cauzione). Inoltre la famiglia è informata del fatto che il Comune ha un bando ‘per la morosità incolpevole’ a cui inquilini e proprietari di casa possono fare domanda, anche all’inizio del contratto di locazione”. Ecco che “lunedi 17 febbraio 2020 la signora ha reperito in autonomia sul libero mercato un alloggio disponibile. Il Servizio Sociale continuerà ad avere in carico il nucleo famigliare e a seguirne le necessità e i bisogni”. continua Alvaro Ancisi.

“Aggiungo una mia considerazione. Dalla risposta dell’assessore si evince che questa famiglia ha una buona posizione nella graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare che uscirà, in forma provvisoria, il prossimo trenta aprile. Si può dunque ipotizzare, sia pure senza assicurarlo, che nel giro di mesi la situazione abitativa del nucleo si stabilizzi con l’affitto di un appartamento del Comune di Ravenna a canone calmierato” conclude Alvaro Ancisi.