“Il nuovo ponte Teodorico da oltre 9 milioni di euro è stato inaugurato il 26 marzo con un comunicato stampa in cui si legge: “La conclusione del grande progetto iniziato l’estate scorsa era inizialmente prevista per la fine del 2020. Caratterizzato dalla grande arcata (un’unica campata di 56 metri di ampiezza e un impalcato lungo 58 metri e largo 19) permetterà il passaggio dei treni merci, adibiti al trasporto sia di semirimorchi sia di interi camion, da e verso il porto di Ravenna”. Ciò non toglie che si siano sollevate delle rimostranze da parte di alcuni conducenti dei più modesti veicoli di trasporto a motore, uno dei quali ha trasmesso a Lista per Ravenna il seguente messaggio: “Nuovo ponte, vecchie maniere. Mi chiedo come si fa ad inaugurare un ponte nel 2021 che presenta all’ingresso e all’‘uscita’ un dislivello quasi pari, praticamente, ad un gradino. Vorrei che il sindaco e tutti gli automobilisti che ormai ci hanno fatto il callo provino a passarci con i motorini e le motociclette. Inaccettabile. Grazie per l’attenzione. Un cittadino portavoce di molti (tante segnalazioni di miei amici)”. Premettendo quanto sopra, il 3 aprile scorso ho rivolto al sindaco un’interrogazione chiedendo di conoscere le considerazioni che giustificherebbero i suddetti dislivelli, nonché se l’amministrazione comunale intende ripianarli per la sicurezza dei veicoli a motore con due ruote e dei loro guidatori” afferma Alvaro Ancisi, Capogruppo di Lista per Ravenna.

“Mi ha risposto come segue, in data 13 aprile, l’assessore ai Lavori pubblici Fagnani: “Si conferma che esiste un leggero dislivello in corrispondenza del giunto di dilatazione tra la struttura del ponte ed il rilevato stradale, di cui sono a conoscenza anche la Direzione Lavori e tecnici della Rete Ferroviaria Italiana, i quali, da noi contattati, si sono resi disponibili ad intervenire per eliminare tale piccola differenza di quota e dirimere ogni questione. Sono imperfezioni che di solito derivano dalla compattazione dei rilevati stradali, ma soprattutto che si evidenziano solo all’apertura al transito delle strutture ed in particolare risultano più accentuati per i motoveicoli, ma che nel rispetto dei limiti di velocità non risultano pericolosi. Si precisa che RFI, in quanto stazione appaltante, è responsabile delle opere eseguite e le stesse devono essere realizzate a regola d’arte. Appena avremo indicazioni da RFI su quando interverrà con questi lavori di rifinitura, sarà mia cura informarLa”.

“Riconosciuto al cittadino portavoce il diritto di replica, ne ho ricevuto il seguente lapidario commento: “è strabiliante che si chiami ‘leggero’ simile dislivello, come pure dichiarare che solo all’apertura al transito si possono notare questi difetti. Fuori d’Italia non sarebbe stato ammissibile autorizzare il traffico in un manto stradale del genere”. Da parte mia, a tre giorni di distanza dalla mia interrogazione al sindaco su “Una cabina elettrica in mezzo alla pista ciclabile del parco commerciale Teodorico”, posso solo ripetere, per l’ennesima volta, che manca, all’interno dell’amministrazione comunale, una struttura operativa che vigili sulla corretta esecuzione delle opere pubbliche realizzate da terzi, ormai molto più numerose di quelle realizzate dall’Amministrazione stessa, affinché, prima che siano di uso pubblico, ne sia verificata la totale idoneità, non limitandosi alle dichiarazioni di regolare esecuzione formulate dalla direzione dei lavori stessi” conclude Alvaro Ancisi.