IL NUOVO BARETTO – Nel mese di marzo, probabilmente i primi giorni, il celebre Baretto riaprirà finalmente i battenti lungo il molo di Marina di Ravenna. Espulso a seguito dei lavori di consolidamento del molo stesso, il ritorno gli fu promesso fin da allora. Erano 11 anni fa! La nuova costruzione, molto simile a quella storica, si presenta con una grande bella vetrata, in una struttura di acciaio e muratura. L’’entusiasmo di un pubblico vastissimo affezionato a questo suggestivo luogo di ritrovo e di incontro è però funestato dall’’intimazione, rivolta ai gestori, di rimuovere immediatamente il Baretto provvisorio, collocato a pochi passi del posto originario in attesa di ritornarvi. Essendo esso pregevole, utilizzabile per molte attività di interesse pubblico, nessuno si spiega perché debba essere, con grave spreco, abbattuto. In effetti, l’’edificio si inserisce armonicamente nel contesto ambientale e paesaggistico. Le sue linee, che riprendono l’’architettura dei mezzi di navigazione, potrebbe completare il blocco edilizio a cui è attiguo, ottimizzando la visuale verso il mare del parcheggio pubblico di via Molo Dalmazia ai cui estremi è collocato.

IL BARETTO PROVVISORIO DA DEMOLIRE – L’’estate scorsa, il gestore del Baretto aveva chiesto all’’Autorità Portuale che il manufatto fosse mantenuto per attività di valore non già solo economico, ma sociale e culturale. Il servizio Edilizia del Comune di Ravenna, richiesto di un parere, aveva risposto che “una volta installato e dichiarato agibile il nuovo ‘baretto’ posto sul molo, la struttura precaria che lo ha temporaneamente sostituito dovrà essere rimossa diversamente sarà da considerarsi costruzione abusiva”: lo vieta il Regolamento Urbanistico Edilizio del Comune stesso.

SALVARE AD USO PUBBLICO IL BARETTO PROVVISORIO – L’’Autorità Portuale è molto favorevole a trovare una soluzione, che necessita però della disponibilità dell’’amministrazione comunale nel suo complesso ad attivare al riguardo i propri uffici amministrativi e legale. Convenendo che l’eventuale alternativa alla demolizione del manufatto sia la sua acquisizione a bene pubblico, si può, tra l’’altro, valutare che:

1) la licenza dell’’Autorità Portuale ad occupare l’’area in cui si trova il Baretto provvisorio prevede, all’’atto della scadenza della concessione, la facoltà, ammessa dal codice della Navigazione, che l’’opera sia acquisita dallo Stato;

2) il testo unico dell’’Edilizia consente, secondo una modifica introdotta legislativamente nel 2015, che un’opera oggetto di obbligatoria demolizione possa esserne esentata qualora una deliberazione del consiglio comunale dichiari l’esistenza di prevalenti interessi pubblici.

L’’ISTANZA – In ogni caso, si rivolge con urgenza al sindaco l’’istanza di attivare i propri uffici, affinché, d’’intesa con l’’Autorità Portuale e con la proprietà privata interessata, sia evitato l’’abbattimento del Baretto provvisorio esistente nel parcheggio di via Molo Dalmazia, acquisendolo a bene pubblico per usi di interesse generale