“Dopo le alluvioni che tra il 15 e il 16 settembre hanno investito Senigallia, Cantiano e Ostria nelle Marche, coi fiumi esondati e le persone intrappolate, timori e preoccupazioni si sono sollevate ovunque, in altre località a rischio di essere travolte dalle piene dei fiumi. Nel comune di Ravenna, la più esposta è forse Coccolia, da cui già si sono elevate grida di allarme da parte della popolazione. Attraversando il paese sulla via Ravegnana, basta sporgersi dal muretto che si affaccia sul fiume Ronco come da un balcone per vedere che un fitto bosco non lascia nemmeno scorgere l’acqua che scorre.

IL PONTE DEI GUAI – Il punto più angoscioso è il vecchio e stretto ponte all’inizio di Coccolia, dove la via Ravegnana, strada statale n. 67, si incrocia drammaticamente dal lato del fiume con via Budria, strada provinciale n. 53, e dal lato opposto con via Taverna, strada provinciale n. 40: tre strade con alti flussi di traffico. Qui sono già accaduti numerosi incidenti, anche mortali, senza che mai si sia provveduto ad introdurvi alcun provvedimento di messa in sicurezza, che almeno ne regoli la circolazione. Arrivando al ponte su via Budria dalle Ville Unite e dovendosi immettere a raso sulla Ravegnana, non si riesce a vedere i mezzi che provengono dal lato di Forlì perché la vegetazione sovrasta il muretto dell’argine fino ad arrivare sulla Ravegnana, rendendo dunque elevato il pericolo di uno scontro. È comunque fondamentale, per la difesa del paese, esposto per intero all’esondazione del Ronco, che il fiume sia disboscato e ripulito dalla vegetazione che lo ingombra.

L’AGENZIA PER LA SICUREZZA – Chiamato in causa, il Consorzio di Bonifica si è affrettato a dire che la competenza non è la sua.  Certo non è dei cittadini, ma occorre dire chiaramente chi ce l’ha. È giusto farlo anche perché situazioni del genere sono diffuse sugli altri corsi d’acqua del territorio comunale. Per una di queste (l’argine dei Fiumi Uniti), pochi giorni fa è stata letta in Consiglio comunale un’interrogazione al sindaco da parte dei gruppo consiliare del PD, che non ne ha fatto menzione. Si tratta dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile della Regione, che ha una Unità territoriale anche a Ravenna, in piazza Caduti per la Libertà. A settembre, ha detto, ha messo a bando una gara da 2 milioni e 155 mila euro per appaltare opere di contenimento delle piene e messa in sicurezza di tutti i corsi d’acqua della provincia di Ravenna. Divise in tre stralci, uno, da 400mila euro, riguarda Lamone, Savio, Bevano, Montone, Fiumi Uniti e, appunto, il Ronco. Il progetto comprende lavori per rafforzare e irrobustire gli argini affinché resistano ad ogni piena, anche realizzando dei supporti dove l’argine è sfasciato o dove una piena si è portata via parte della golena. “Ma verranno anche eliminati gli alberi troppo grossi e ne verrà ridotta la presenza, inoltre sarà sfalciata l’ erba”, ha detto anche l’Agenzia. I lavori saranno realizzati gradualmente, arrivando fino al 2024. Ieri, 12 ottobre, sono state aperte le buste delle imprese concorrenti alla gara.

RISPONDA IL SINDACO – Sappiamo dunque cosa chiedere esattamente al sindaco/presidente della Provincia:

  1. se intende verificare che nel progetto di cui sopra siano compresi i lavori per la messa in sicurezza di Coccolia dalle esondazioni del Ronco, in particolare per le condizioni sopra esposte, riferendone di massima il contenuto;
  2. in caso di risposta sfortunata, se intende battersi perché il progetto sia opportunamente integrato, se necessario con una variante;
  3. ma anche –  siccome l’assessore alla Protezione civile a cui egli delegherà la risposta è anche assessore alla mobilità – se non sia il caso che il Comune si impegni con gli enti cointeressati (ANAS e Provincia). allo scopo che sia redatto uno studio di fattibilità per la messa in sicurezza dell’incrocio a raso, facente capo al ponte di Coccolia sul Ronco, tra via Ravegnana, via Budria e via Taverna.