Si direbbe avviata a soluzione in quattro giorni, sottovalutata o ignorata per oltre vent’anni, la riqualificazione di piazza Baracca, basata preliminarmente sulla rimozione della malavita e del disdoro dilagati – al riparo dell’incolpevole chiosco gigante di piadineria – tra il parcheggio automatico e la cinta ovest delle abitazioni:

  1. mercoledì 19, nei pressi delle panchine frontestanti il chiosco, succede il secondo accoltellamento, dopo quello del 4 dicembre 2021;
  2. venerdì 21, parte la mia interrogazione al sindaco perché sia spostato il chiosco di piadina […] esso stesso turbato dalle frequenti incursioni malavitose” e “sia attuato un progetto di riqualificazione dell’area che valorizzi piazza Baracca e Porta Adriana come un ingresso ordinato e attraente alla città, con area di sosta capace di fare sistema col parcheggio Giustiniano e coi percorsi delle mura storiche verso Porta Serrata e la Rocca Brancaleone, da un lato, e verso piazza della Resistenza dall’altro”;
  3. sabato 22, il sig. Gabriele Folletti, per rispondere a commenti impropri apparsi su internet, diffonde on line questo messaggio: “Sono il titolare del chiosco in questione ed ovviamente, essendo chiamato in causa ed essendo esperto del luogo in oggetto, rispondo a tutti. Il problema non è il chiosco […], ma un “ecosistema” portatore di delinquenza e vagabondaggio creato da: Marciapiede largo, Bagno pubblico, Sfilza di panchine a raccogliere errabondi e ubriaconi […], Zona d’ombra creata dal chiosco. È ovvio che per il bene comune sono disposto a trasferire il chiosco insieme alla concessione comunale anche domattina. […]”;
  4. domenica 23, il vicesindaco e assessore alla sicurezza Eugenio Fusignani risponde pubblicamente alla mia interrogazione, preannunciando: la rimozione delle tre panchine poste tra il parcheggio automatico e il chiosco, che ritiene “del tutto inutili […], ma contribuiscono  a dare un senso di degrado”; un accordo di programma per il prossimo anno su piazza Baracca, “sia per aumentare il livello di sicurezza che per riqualificare quello spazio […]” con un suo “complessivo abbellimento”; la “possibilità di valutare una nuova collocazione del chiosco, disponibile il gestore, giacché “quando è chiuso finisce con l’essere un elemento che oscura la vista e attorno al quale si crea degrado”.

LE PENE DEL CHIOSCO
All’origine, circa mezzo secolo fa, lì c’era un piccolo chiosco mobile a ruote. Nel 1998, quando già gli si era formato intorno un gruppo di balordi, il Comune consentì di costruirvi, dandogli il numero civico 15/A, un vero e proprio fabbricato piantato al suolo, che ne triplicò le dimensioni. Già il 12 aprile 2000, Lista per Ravenna, accertato che il reparto Viabilità e Traffico del Comune aveva proposto una diversa collocazione del chiosco, sollevò la necessità di ricercare, d’intesa tra gli uffici comunali e la proprietà dell’immobile, una più idonea sistemazione.

Sta di fatto che, per le ragioni appena dette dall’attuale titolare e dal vicesindaco, e varie altre, il chiosco ha funzionato come innesco di un degrado vistoso. La sua zona “oscura” retrostante si è mostrata perfetta per urinare, defecare, scambiare stupefacenti, drogarsi, fumare di tutto, ubriacarsi, vomitare, aggredire chi protesta civilmente, compiere atti vandalici, dormire, urlare e schiamazzare sino a tarda notte, alloggiati sulle panchine del Comune o sui cofani delle auto in sosta. Tutto ciò è stato oggetto di una petizione di cittadini rivolta al prefetto il 20 ottobre 2020. La documentazione di questa situazione, anche fotografica, di cui Lista per Ravenna ha pubblicato più volte sulla stampa immagini reali di sconcezze o indecenze, è ben conosciuta dalla Polizia locale, che verso la fine del 2020 ha compiuto in zona, sulla base di filmati, un’importante operazione antidroga. La notte dell’11 dicembre 2021, un gruppo di sbandati, dopo avere forzato i ganci di chiusura e le cerniere della porta centrale, si sono introdotti nella veranda del chiosco per gozzovigliarvi, provocando l’ennesima denuncia giudiziaria del titolare.

APERTA UNA NUOVA PAGINA
Dossier puntuali di quanto sopra sono stati trasmessi al sindaco da Lista per Ravenna con l’interrogazione del 12 maggio 2021: “Problemi di ordine pubblico sul lato nascosto di piazza Baracca” e con quella del 14 dicembre successivo: “Piazza Baracca sempre più in basso”. L’ultima interrogazione, “Piazza Baracca, cosa insegnano le coltellate”, è di venerdì scorso 21 ottobre. Le richieste formulate al sindaco corrispondono, in sintesi, agli interventi di cui il vicesindaco e delegato del sindaco per la Sicurezza si è appena assunto l’impegno di fronte alla cittadinanza. Bisognerà vederli realizzati in concreto, ma si è aperta finalmente una pagina nuova.