<<Brutta notizia passata in silenzio. L’adeguamento e messa in sicurezza delle strade che solcano, tra le più tragiche, le frazioni del comune di Ravenna, segnatamente Fosso Ghiaia, Camerlona, Mezzano e Glorie (l’Adriatica) e Ghibullo e Coccolia (la Ravegnana), è stata ancora una volta congelata>> annuncia Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.

<<Le prime attendono da oltre trent’anni due varianti, rispettivamente ai tratti sud e nord, quest’ultimo a completamento della superstrada Ravenna/Ferrara. Le seconde una profonda riqualificazione del tratto Ravenna/Forlì, sempre invocata, oppure un tracciato alternativo che, partendo dall’E45 all’altezza della Standiana/Mirabilandia, arrivi trasversalmente a Forlì attraverso il percorso che Regione ed ANAS dovranno stabilire. Condizione irrinunciabile perché di tali opere si possa avviare il pur lungo iter tecnico, finanziario ed esecutivo, è che siano inserite nel PRIT (Piano Integrato dei Trasporti) della Regione Emilia-Romagna, nella cui prima edizione 1987, tuttora vigente, è però via via entrato di tutto fuorché loro. Dovendosi approvare il nuovo PRIT 2025, tre emendamenti degli ultimi giorni, proposti da Lista per Ravenna, presentati e trattati opportunamente dal consigliere regionale Pompignoli della Lega Nord, preventivamente approvati all’unanimità dalla competente commissione regionale, hanno fatto provvisoriamente entrare questi lavori pubblici nel testo approvato dall’assemblea legislativa della Regione il 7 luglio scorso>> afferma Ancisi.

<<Sottoposto per 60 giorni alle osservazioni dei cittadini, esso, per produrre effetti, deve però essere approvato dall’assemblea regionale stessa nella sua forma definitiva. Il 2 luglio, incalzato ad esprimersi da più parti, in primis da Lista per Ravenna, il sindaco De Pascale ha dichiarato al riguardo in Consiglio comunale che tale approvazione sarebbe avvenuta “all’incirca in ottobre”. Nel frattempo, ANAS e Regione avrebbero dovuto “darci un’idea di massima” per cosa fare sulla Ravegnana, “quantificare gli interventi con una stima di valutazione…far venire ANAS e la Regione in Commissione sia a Ravenna che a Forlì” per “poter valutare le diverse ipotesi”. Fosse stato così, a novembre il PRIT 2025 sarebbe partito con idee chiare e si sarebbe potuto già avviare l’iter dei tre progetti reclamati da Ravenna. In effetti, gli apparati tecnici della Regione hanno esaminato tempestivamente le 53 osservazioni presentate e formulato il testo definitivo del PRIT 2025. Il 14 ottobre l’ha fatto proprio la Giunta Bonaccini, che l’ha poi “trasmesso all’Assemblea legislativa per la decisione sull’approvazione finale”. Il Prit 2025 sarebbe stato dunque approvato di lì a pochi giorni, se non fosse che non è stato posto tra i punti da discutere e approvare dall’assemblea, pur regolarmente convocata fino al 3 dicembre. Avendone chiesto spiegazioni, mi è stato risposto che la Giunta regionale Bonaccini ha inteso rinviare tutto a dopo le elezioni di domenica prossima. Dovendosi ricominciare da capo con un presidente, una giunta e un’assemblea nuova, il tempo di approvazione del mitico PRIT 2025 non può che essere indeterminato. La Giunta comunale De Pascale non sembra nemmeno che se ne sia accorta. A Ravenna non si sono però fermate le stragi stradali. Dai dati pubblicati dall’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione Emilia-Romagna, si ricava che, nella provincia di Ravenna, dal 2016 ad oggi, al primo posto dell’insicurezza, con 64 incidenti gravi e 10 morti si trova proprio la statale Adriatica, che attraversa l’intero nostro territorio provinciale da Tagliata di Cervia al Ponte sul fiume Reno: gli ultimi quattro scontri di massima gravità sono avvenuti gli scorsi 12 ottobre (con un morto), il 28 dicembre e il 14 gennaio (due incidenti). Al quarto posto (ma solo perché più breve, benché tutta nel nostro comune) è la statale 67 Ravegnana, con 40 incidenti gravi e due morti. Il presidente dell’Osservatorio ha giustamente commentato che “l’incidentalità stradale è un fenomeno ancora troppo presente nei nostri territori, generato da una serie di comportamenti errati e non conformi alle norme contenute nel Codice della strada, che miete a tutt’oggi troppe vittime”. Avrebbe potuto però aggiungere che, a parità del malcostume di chi circola sulle carreggiate stradali, prima causa degli incidenti sono le strade antidiluviane, totalmente inadatte a sopportare il traffico che sopportano: nel nostro caso, strade statali ad una sola carreggiata percorse freneticamente da mezzi di ogni volume e peso, oltretutto attraversando sei centri abitati>> conclude Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.