“Abbiamo constatato che bollette acqua, gas ed energia elettrica di Hera con scadenza il 21 aprile, fino ad ora bimestrali, preannunciano l’arrivo delle prossime nel mese di maggio, con scadenza mensile. Manca solo il servizio dei rifiuti (TARI), il pagamento del quale è stato determinato l’anno scorso dal Comune in tre rate quadrimestrali, la prima con scadenza 30 giugno, ma che quest’anno è ancora in attesa di definizione” afferma Alvaro Ancisi, Capogruppo di Lista per Ravenna.

“Nessuna preventiva informazione pare sia giunta agli utenti/clienti di Hera. Non si conosce quali autorità amministrative abbiano eventualmente disposto questa decisione, peraltro applicata a servizi disciplinati da diversi regimi di regolazione e di vigilanza. Di certo è che, cadendo in piena emergenza sanitaria coronavirus, con pesanti conseguenze negative sull’economia e sull’occupazione, momento più disgraziato per farla piovere sulle famiglie e magari sulle imprese non si poteva scegliere” continua Ancisi.

“Si potrà discutere se, dal punto di vista psicologico, la maggiore rateizzazione delle bollette sia conveniente o sconveniente per chi paga. Ma pare certo il maggior vantaggio economico per chi le incassa prima. E non c’è dubbio che gli utenti/clienti meno abituati alle nuove tecnologie, ad esempio gli anziani che pagano le bollette con bollettino postale, ricevere in un anno dodici fatture, anziché sei, significa pagare 18 euro di costi postali anziché nove (calcolando 1,50 euro per ogni pagamento). Ma anche usare le modalità elettroniche significa raddoppiare il numero dei movimenti, con potenziali riflessi sfavorevoli a seconda delle tipologie di conto corrente o di carta di debito/credito” spiega Alvaro Ancisi.

“In ogni caso, questa improvvisata è notevolmente in contraddizione con le infinite dichiarazioni dei vertici politici dello Stato, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna, volte ad assicurare ai cittadini cospicue dilazioni dei pagamenti di ogni genere ricadenti nel periodo della dichiarata emergenza Covid-19. Si consideri che Hera è una multiutility da 6 miliardi di euro di fatturato, governata da una mano pubblica, di cui sono parte 111 Comuni, compresa Ravenna, che, rappresentata anche nel consiglio di amministrazione, è tra i più “potenti” prosegue il Capogruppo di Lista per Ravenna.

“Chiedo pertanto al sindaco:

  • di chiarire tutti i termini oscuri di quanto sopra esposto, in particolare:
  • a quali masse di utenti/clienti è stato applicato il passaggio alla fatturazione mensile, comprese le imprese; 
  • quali autorizzazioni, pareri, valutazioni, ecc. siano stati al riguardo formulati, servizio per servizio;
  • se sono stati rispettati, per ciascun servizio, i contratti stipulati con i singoli utenti/clienti;
  • quali siano le rateizzazioni disposte ad oggi dalle altre società operanti sul mercato locale per il gas e l’energia elettrica.

Gli chiedo infine quali interventi eventualmente correttivi intende effettuare su Hera come sindaco di Ravenna e come (in quanto tale) uno dei principale azionisti della società” conclude Alvaro Ancisi.