Lunedì 6 maggio parte nel forese il sistema misto di raccolta dei rifiuti. Limitato per ora alla raccolta domiciliare dell’indifferenziato, con un passaggio settimanale, e dell’organico, due passaggi, interessa tutti i centri abitati delle aree territoriali (ex Circoscrizioni) di Sant’Alberto, Mezzano, Piangipane, Roncalceci e San Pietro in Vincoli, nonché le frazioni di San Marco, Villanova, Fosso Ghiaia, Madonna dell’Albero, San Bartolo, Ca’ Bevano, San Zaccaria e Savio.

Per le tipologie di rifiuti escluse (carta, plastica, vetro e vegetali), sono state aumentate, potenziate e riorganizzate le isole ecologiche, anche avvicinandole di più all’utenza. Si vedrà con quale risultato.

Per la raccolta porta a porta, Lista per Ravenna ha raccolto dai cittadini segnalazioni di problemi da loro esposti nei 14 incontri pubblici sul territorio avvenuti con Hera, gestore del servizio rifiuti, ma che non hanno ricevuto risposta. Altri li abbiamo messi a fuoco al nostro interno. Avanziamo ora al sindaco, con nostre proposte, quelle di maggiore importanza e urgenza, riservandoci di valutare le altre nel corso dell’esercizio.

  1. RITIRI DELL’ORGANICO INSUFFICIENTI – Due ritiri settimanali sono insufficienti per l’organico, soprattutto nel periodo estivo. Come si può pensare, a 30 gradi climatici, di far tenere quattro giorni in casa o fuori della porta bidoni contenenti, ad esempio. gli scarti del pesce? Bisognerebbe stabilire di portare a tre i ritiri quando scatta una certa temperatura, eventualmente da determinare interpellando al riguardo l’Igiene pubblica dell’AUSL. Si può fare?
  2. EVACUAZIONI E FLUSSI UMANI E ANIMALI – L’indifferenziato pone il nodo irrisolto, altrettanto igienico, di come smaltire, da un lato, i pannolini, i pannoloni, i tamponi rettali e gli assorbenti, dall’altro le lettiere zootecniche e le deiezioni degli animali di affezione. Ad oggi non è stato fornito alcun chiarimento. Né si può pensare che basti consegnare per l’indifferenziato due bidoni anziché uno, peraltro senza conoscere con quale procedura poterlo richiedere, perché il malessere è soprattutto tenere una settimana, per casa o per strada, questo genere insalubre di rifiuti. Come si devono comportare allora i molti cittadini che sollevano questa necessità?
  3. FUORI DELLE ABITAZIONI OVUNQUE? – Sul sito di Hera si legge che i contenitori “andranno collocati al di fuori dell’abitazione”, senza altre spiegazioni. Il codice della strada fa però divieto generale di occupare, qualora necessario, la carreggiata stradale, se ciò produce intralcio alla circolazione. Come ci si deve regolare quando è impossibile evitarlo, o nel dubbio? Riguardo ai marciapiedi, il Codice non consente alcuna occupazione nei triangoli di visibilità degli incroci, e comunque impone che sia ovunque“garantita una zona adeguata per la circolazione dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria”. Cosa si deve fare quando ciò è materialmente impossibile? Decide il comando della polizia municipale se e dove applicare la legge, con le relative pesanti sanzioni?
  4. BIDONI VOLANTII contenitori non prevedono che siano agganciati ad alcunché (e se lo fossero, farli volare sarebbe un’attrazione irresistibile per vandali e perditempo). Possono bastare folate impetuose di vento per farli rotolare in mezzo alla strada, magari di notte, o quando è assente chi li ha in dotazione. Essendo connessi ad un sistema che ne identifica i singoli assegnatari, sarà automatico, in caso di incidenti, potenzialmente anche gravi, che questi debbano rispondere in Tribunale del pagamento dei danni, con possibile chiamata in causa anche del Comune quale titolare del servizio. L’attuale assicurazione del Comune sulla responsabilità civile verso terzi può coprire, eventualmente estendendola, questa casistica, come pure eventuali incidenti dovuti all’incongruenza di cui al punto precedente? O non è il caso che si provveda a diretto carico del servizio rifiuti di Hera?

Con l’occasione, esponiamo al sindaco due suggerimenti:

  • sarebbe molto utile assegnare a ciascun utente un piccolo numero annuo di ritiri a chiamata, da utilizzare, entro il limite fissato, per possibili esigenze particolari di carattere oggettivo;
  • per dare una spinta maggiore alla raccolta differenziata, nella quale il Comune di Ravenna è gravemente in ritardo sugli obiettivi posti dalla Regione, bisognerebbe dare in uso agli utenti fin da subito, in vista del porta a porta totale, anche i contenitori di carta, plastica e vetro, anziché solo di umido e di indifferenziato.