La lettera con cui Hera trasmette ai contribuenti l’avviso di pagamento della Tassa Rifiuti (TARI) elenca che è possibile provvedervi attraverso le seguenti modalità d’uso: i siti on line di Poste Italiane o di una banca con home banking; il servizio digitale di qualsiasi aderente a Pago-PA; le postazioni ATM abilitate; le APP di pagamento (esempio: “IO”, Bancomat Pay, Satispy, ecc.); gli sportelli di Poste Italiane e le ricevitorie Sisal e Lottomatica; la maggior parte degli istituti bancari. L’avviso prosegue ricordando cautelativamente che “ogni prestatore di servizio di pagamento applica commissioni variabili”, quasi una piccola sovrattassa a carico del contribuente.

Peccato che nell’elenco non figuri, come si poteva fare in passato, l’F24. Si tratta del modello usato in Italia per il pagamento di gran parte delle imposte, delle tasse e dei contributi, nel segno della semplificazione dei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione. Esso offre anche i vantaggi di non comportare alcun costo aggiuntivo di commissione e di non richiedere la capacità e la possibilità di utilizzare mezzi informatici. Ma rende anche giustizia ai contribuenti con crediti di imposta verso lo Stato o la Regione, che possono compensarli, tramite l’F24, con l’importo della Tari, evitando un nuovo esborso.

Si può avere la conferma che l’F24 è una modalità ancora utilizzabile solo chiamando esplicitamente il servizio informazioni di Hera, che però non dovrebbe essere necessario, non essendo peraltro facile averne l’intuizione.

UN CASSIERE PRIVATO  PER UNA TASSA PUBBLICA

Ordinariamente, la TARI prevede tre scadenze annuali di pagamento, il 30 giugno, il 30 settembre e il 31 dicembre, che quest’anno, causa l’emergenza Covid, sono state unificate al 31 dicembre, con possibilità di versamento entro il 31 marzo 2021 senza aggravio di costi aggiuntivi.

È in corso di durata triennale, da parte del Comune, l’appalto del servizio pubblico di riscossione della TARI affidato ad HERA, con l’incarico di provvedere al calcolo degli importi da pagare ed all’invio del modulo di pagamento al domicilio dei contribuenti. Va detto che Lista per Ravenna è stata ed è contraria a questa decisione ritenendo, in via di principio, che il Comune di Ravenna debba effettuare le riscossioni di tutte le proprie entrate tributarie, tariffarie o da contravvenzione con gli uffici finanziari di cui dispone, tra cui la propria società di diritto pubblico Ravenna Entrate Spa.

L’intero costo del servizio TARI, di raccolta e smaltimento dei rifiuti, posto dalla legge a carico dei cittadini e delle imprese che ne usufruiscono, è stato fissato quest’anno dall’amministrazione comunale in 28 milioni e 368 mila euro, di cui 741 mila euro come compenso per il servizio di riscossione della tassa.

Non essendo giustificata la carenza d’informazione di cui sopra nell’esercizio di tale servizio, si chiede al sindaco se intende doverosamente contestarlo all’azienda, invitandola a porvi rimedio tempestivamente.