“Il 29 gennaio 2019 il Consiglio comunale approvò il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), col solo voto contrario di Lista per Ravenna, Forza Italia e Lega. Studiato, approfondito e concertato per almeno cinque anni, si compone di svariati elaborati per oltre mezzo migliaio di pagine. Da allora, gli sviluppi del territorio comunale avrebbero dovuto essere regolati dagli indirizzi e dalle disposizioni di questo piano, basato sulla seguente finalità fondamentale: “L’obiettivo da perseguire per una mobilità sostenibile è permettere al cittadino di spostarsi nel pieno suo diritto, ma allo stesso tempo contenere le esternalità negative associate al traffico. In quanto espressione del trasporto motorizzato, il principale effetto negativo recato dal traffico all’ambiente è l’inquinamento atmosferico e acustico. Parlare di mobilità sostenibile in ambiente urbano, quindi, significa orientare la mobilità dei residenti e degli utenti della città in modo che questi possano privilegiare gli spostamenti a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici.

IL LIDL E IL PUA ROMEA-ANIC-AGRARIA

  • Venendo ad oggi, parliamo allora del PUA (Progetto Urbanistico Attuativo) Romea-Anic-Agraria che lottizzerà 212.200 metri quadrati di terreni agricoli posti tra via Romea Nord e via Sant’Alberto, oltre la ferrovia. Dov’era il PUMS quando il Comune di Ravenna ha dato il via al terzo Lidl di Ravenna, primo solitario fabbricato di tanto PUA, sorto in faccia alla rotonda Svezia tra via dell’Agricoltura e via Bisanzio? La sua mobilità interna è perfettamente organizzata, ma, sorvolando sul trasporto pubblico impalpabile, e comunque privo di fermate in zona, arrivarci a piedi o in bicicletta è totalmente insostenibile.
  • Altamente sconsigliabile a pedoni e ciclisti è puntare sul Lidl passando dal ponte di via Teodora, anche perché, scendendo sulla rotonda Svezia, s’imbatterebbero drammaticamente, senza alcuna difesa, nel traffico micidiale delle cinque strade che vi convergono, quattro delle quali ad alta percorrenza. Il flusso ciclopedonale preponderante potrebbe arrivare al Lidl da viale Mattei, su cui convergono anche i vasti nuclei abitati posti sull’asse di via Chiavica Romea. Ma per non dover circumnavigare spericolatamente la rotonda Svezia, pedoni e ciclisti devono procedere dal lato destro della strada, obbligati però a stare sulla carreggiata, quasi a contatto col traffico motorizzato. Devono poi svoltare sulla via Bisanzio, anch’essa ad alta percorrenza perché raccoglie l’intenso traffico in entrata o in uscita dalla città da o verso nord. Lì di fronte c’è una delle due entrate del Lidl, ma su questa strada non esiste alcuna striscia di attraversamento ciclopedonale. Sul lato destro di viale Mattei e di via Bisanzio in congiunzione non c’è alcuno stradello laterale. Al loro fianco non ci sono, in violazione al codice della strada, né banchine né marciapiedi, e neppure corsie laterali  ciclopedonali, anche solo tracciate con la vernice. Versa in pari condizioni anche via dell’Agricoltura, dov’è situato l’altro accesso al Lidl, il traffico veicolare della quale è però modesto, almeno finora.

L’INTERROGAZIONE

Abbiamo così dimostrato, con un esempio eclatante ed attuale, che Lista per Ravenna non ha votato, per sua parte, il PUMS perché conosce bene la differenza abissale che esiste, al governo della nostra città, tra il dire e il fare. Si può immaginare, in proporzione al caso, quanto caotica e insostenibile potrà essere la mobilità man mano che i 21,1 ettari ex agricoli del PUA in questione, quasi una piccola città, saranno progressivamente lottizzati. Ci resta quindi il dovere di chiedere al sindaco se e come intende attivare la macchina comunale addetta alla mobilità urbana, affinché la circolazione stradale di accesso o interna al PUA Romea-Anic-Agraria, finora attuato solo con la costruzione di un supermercato tra le vie Bisanzio e dell’Agricoltura, sia “sostenibile”, cioè tale da “privilegiare gli spostamenti a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici.”