“L’11 luglio scorso Iliad Italia inoltrò al Comune di Ravenna la richiesta di installare un impianto di radiocomunicazioni per telefonia cellulare nel centro abitato di Lido di Dante, a ridosso del litorale. A seguito del parere ostativo espresso dalla Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio (CQAP) del Comune stesso, composta da tecnici qualificati, la società ha presentato all’Amministrazione, per evitarne un provvedimento negativo, le proprie controindicazioni, riducendo l’altezza del palo da 30 metri a 24 e riportando alla posizione originale, non più traslandole, una siepe e una quinta arbustiva.

Come non succede quasi mai a Ravenna, la CQAP ha tenuto fermo il suo parere contrario – a cui si è aggiunto quello della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio – non intimorita dall’eventualità che Iliad ricorra, contro la risposta negativa del Comune, ora inevitabile, al Tribunale Amministrativo Regionale.

Onore al merito. Dovrebbe succedere più spesso, quando ne esistono le ragioni. Così purtroppo non è avvenuto, recentemente, per il nuovo palo-antenna da 30 metri che Iliad ha installato, nonostante un primo parere tecnico contrario, in viale Randi, nella striscia verde al centro della strada e accanto all’ospedale, sollevando malcontento tra i residenti e una petizione indignata, firmata da centinaia di cittadini, indirizzata al sindaco.

Per l’impianto di Lido di Dante, il parere negativo definitivo della CCAT, espresso il 27 ottobre scorso, non esclude tuttavia “una diversa collocazione, che non generi impatti in ambiti di notevole interesse pubblico”. Quelli che la commissione ha riscontrato consistono, tra l’altro e in estrema sintesi, nel fatto che l’area individuata, compresa tra le due viabilità pubbliche di viale Guido del Duca e di viale Matelda, è confinante col tessuto urbanizzato e  situata in una fascia verso il mare qualificata dal piano urbanistico vigente come “città da riqualificare”; è prossima ad un “parcheggio verde” comunale separato da una quinta arboreo-arbustiva dal giardino pubblico; è interna a tale giardino con la presenza di un chiosco bar e di aree attrezzate per il gioco e lo stare all’aperto, nonché di una vegetazione arboreo-arbustiva (farnie, tamerici, pini, olivelle…); è coerente col sistema ambientale-paesaggistico vincolato di cui è parte integrante.”