Alla mia interrogazione: “Illustre concittadino risorto 36 anni dopo la morte”, l’assessore comunale alla toponomastica mi ha dato risposta martedì scorso 10 dicembre in consiglio comunale. Riguarda via Alfredo Badiali, nella cui nuova targa, installata dal Comune nel luglio scorso, era stato segnato l’anno di nascita 1981 anziché 1891, come se la persona, deceduta nel 1945, fosse rinata. Scrivevo nell’interrogazione: “La portentosa resurrezione non è sfuggita ai residenti e ai numerosi cittadini che frequentano la zona. La foto della targa è velocemente circolata sui social web, alimentando espressioni entusiastiche per il “Ritorno al futuro” dell’illustre concittadino. La notizia, finita anche su un quotidiano, è perciò diventata di pubblico dominio”. Passati cinque mesi senza che l’errore fosse rimediato, ho ritenuto di chiederne spiegazione al sindaco.

Questa in sostanza la risposta: “è stato un lapsus dei nostri uffici (non dell’impresa appaltatrice di questi lavori). Sarà corretto domani. Non è stato fatto con rapidità perché prima dell’interrogazione nessuno ha segnalato l’errore agli uffici del Comune. Nel 2019 sono state installate 140 tabelle di aree, 225 piastrelle di numeri civici esterni e 120 di numeri civici interni”.

Ho ribattuto come segue.

  1. Gli errori materiali occasionali sono sempre scusabili. Non altrettanto l’organizzazione del servizio pubblico che non si pone in condizione di riscontrarli e di correggerli tempestivamente. Logico che spetti per primi ai cittadini far rilevare al Comune gli errori compiuti sulle piastrelle dei loro numeri civici. Per le tabelle sulle aree pubbliche servirebbe invece un’attenzione maggiore degli uffici, ad esempio una verifica a quattr’occhi prima di trasmettere l’ordine all’impresa appaltatrice.
  2. Se poi l’errore diventa di dominio pubblico, il sindaco e gli assessori, retribuiti per occuparsi a tempo pieno dell’amministrazione comunale e notoriamente interessatissimi a come se ne parla sui giornali e su internet, dovrebbero diligentemente segnalarlo essi stessi agli uffici posti a loro diretta disposizione perché siano rimediati. In ogni caso, leggere la stampa locale è compito fondamentale dell’ufficio “Comunicazione e stampa”, al quale sono addetti a tempo pieno quattro giornaliste e due operatori, derivando ad esso il dovere di segnalare a chi di dovere gli errori del tutto evidenti da correggere.