Nei giorni scorsi, si è discusso e conteso molto a Ravenna su come risparmiare luce e soldi pubblici in tempo di loro crisi. La locale amministrazione comunale è stata capofila, tra quasi tutte le altre della stessa provincia (salvo poi defilarsi per prima ad una ferma opposizione, sociale piuttosto che politica), a decidere che, per cinque mesi prorogabili, fossero spenti, nelle ore più buie della notte, tutti i lampioni delle proprie strade e piazze. Ma questa stessa amministrazione ha ieri declamato che da oggi, 17 dicembre, e fino all’8 gennaio, sarà video proiettata, dalle 18.30 alle 22.00, sulla facciata della basilica di San Francesco, la stessa versione della rassegna Ravenna in luce riversata sul medesimo monumento l’anno scorso. Sarà la 12° edizione annuale consecutiva, ormai stantia, dei tormentosi videomapping. Non è certo un buon servizio reso al poverello di Assisi che abbandonò e disdegnò ogni orpello. E certo i turisti che vengono a Ravenna per ammirarne i patrimoni storici li vorrebbero senza belletti. Ma lasciamo pure che sia questione di gusti.
Numeri e dati, che la Giunta comunale di Ravenna è prodiga a diffondere sulle sue gesta, ma su cui stavolta è silente, non sono invece opinioni.
Impossibile reperire dagli atti della Giunta stessa quanta energia elettrica e quale suo costo pubblico si sarebbero potuti risparmiare lasciando San Francesco nella sua sobrietà. I consiglieri comunali non hanno il potere di commissionare questi calcoli al dirigente del Comune competente in materia. Dagli atti mi è stato invece possibile ricavare i costi vivi da pagare a terzi per questo solo videomapping. I terzi, già letti in passato, sono: Neo Visual Project di Andrea Bernabini, per la replica del video mapping sulla Basilica [ ] poiché detentore della proprietà intellettuale [ ] e realizzatore dello spettacolo per il 2021= 6.710 euro; Visual Technology srl, per il noleggio e installazione degli apparati necessari per realizzare la proiezione = 45.140 euro; Lotti & Partners Studio Tecnico Associato, per la redazione di documentazione necessaria per l’installazione delle apparecchiatura e strutture necessarie per la proiezione= 3,486 euro. Totale 55.338 euro. Aggiungendo a forfait un ragionevole 20% per i costi indiretti della macchina comunale (il personale dei vari servizi coinvolti, il fitto figurativo per i locali impegnati, le stampe della tipografia interna, l’informazione pubblica, le spese generali per telefoni, poste, trasporti, utenze, materiali, mezzi e attrezzature d’ufficio, ecc.), si arriva, con cifra tonda, a 66.400 euro, costo della luce incognito.
Compiuto questo servizio, doverosamente integrativo di un’informazione pubblica parziale, ora ogni cittadino può esprimere le proprie valutazioni con più ampia cognizione di causa.