Con l’interrogazione al sindaco “Le troppe indegnità della camera mortuaria di Ravenna”, presentata il 28 maggio scorso, ho richiamato quella di un anno prima esatto, intitolata: “Salme su un carrello tra immondizie e auto parcheggiate”, con la quale lamentavo che le persone decedute in ospedale vengono da anni trasportate all’obitorio su una strada dissestata, con un carretto spinto a mano, dal quale le salme più corpose perfino debordano. Richiamavo anche l’interrogazione del luglio successivo dall’oggetto “Camera mortuaria, non respirano neppure i vivi”, dedicata al malfunzionamento dell’obsoleto impianto di condizionamento: con il caldo estivo, bisognava tenere aperte sul cortile le camere ardenti, coi visitatori fuori dell’uscio, e diventava obbligatoria la refrigerazione delle salme al costo di 55 euro al giorno ciascuna. Nonostante le assicurazioni pervenute allora dal direttore generale dell’AUSL Marcello Tonini, tali situazioni erano rimaste immutate.

La nuova interrogazione sembra invece aver perseguito concreti risultati. Il 21 giugno Tonini le ha dato infatti una risposta scritta, consegnatami dal sindaco martedì scorso in consiglio comunale, la quale in sostanza comunica quanto segue.

  1. L’AUSL “si è attivata per progettare e realizzare un impianto di raffrescamento, ad integrazione di quanto già esistente, i cui lavori sono iniziati l’11 giugno e si concluderanno entro breve tempo. Tali lavori sono stati programmati in pieno accordo con Azimut, cercando le necessarie soluzioni per limitarne al minimo i disagi, prevedendo anche di intervenire in orario serale, dopo la chiusura della struttura”. Così è stato. Da pochi giorni il nuovo impianto è entrato in funzione, in modo da fronteggiare, come avevo chiesto, le più intense calure di luglio e agosto.
  2. “In riferimento al percorso delle salme, accogliendo con favore la disponibilità di Azimut di dotarsi di mezzi analoghi a quelli giù in uso alle ditte di servizi operanti nella nostra Azienda – prosegue la lettera di Tonini – si fa presente che, nell’ambito degli interventi di manutenzione stradale, si provvederà a breve alla sistemazione del manto stradale oltre che alla regolamentazione del transito viabile e pedonale; è altresì prevista in una seconda fase, nell’ambito della più ampia riorganizzazione dell’area relativa alla realizzazione del parcheggio a servizio del CMP, una modifica alla viabilità con la previsione di riservare il transito ai soli mezzi di servizio”. La dignità del trasporto delle salme alla camera mortuaria dall’ospedale ora viene dunque perseguita con un progetto credibile, fino a prima sconosciuto. Un beneficio rilevante dovrebbe già riscontrarsi dai provvedimenti annunciati come imminenti. Si tratterà di vigilare sulla loro effettuazione “a breve”, da intendersi, secondo me, nell’arco di settimane, non di mesi.
  3. Nell’interrogazione del 28 maggio scorso, avevo riferito anche che il 12 aprile le tre confederazioni sindacali avevano denunciato “lo stato di inidoneità dell’intera camera mortuaria riguardo alla salute e sicurezza sia per gli addetti che per i cittadini da parte di una struttura pubblica fatiscente e con tante problematiche strutturali…situazione intollerante e quasi di abbandono”. Avendone chiesto spiegazione, Tonini ha aggiunto, nella stessa lettera, che “è stata poi programmata la manutenzione straordinaria del coperto da avviare in una fase successiva, ritenendo opportuno evitare l’esecuzione di lavori concomitanti, per limitare i disagi agli utenti”. Vale a dire che, già conclusi i lavori sull’impianto di raffrescamento ed effettuati “a breve” i lavori di “sistemazione del manto stradale” sul percorso ospedale/camera mortuaria, si faranno subito dopo i lavori di manutenzione straordinaria dell’intero edificio, restituendogli – si spera – le reclamate condizioni di salute e di sicurezza per chi vi opera e per chi vi accede. Sul rispetto di questo più consistente impegno, per la prima volta (a quanto si è saputo) espresso, vigileranno per primi, insieme a noi, i lavoratori stessi.