Essendo membro e vicepresidente del Consiglio comunale di Ravenna, il primo aprile scorso ho indirizzato una lettera aperta al Prefetto, al Sindaco e al Presidente del Consiglio stesso, con questo oggetto: “Celebrazioni del 25 aprile. Dar voce alla comunità ucraina di Ravenna”. Ne aveva fatto richiesta ai capigruppo che compongono il Consiglio comunale l’associazione “Malva”, che rappresenta questa comunità, inviando un messaggio corredato da altre 85 firme.

Ritenendo doveroso rispondere a questo appello, avevo espresso al riguardo l’idea personale di una “convocazione straordinaria del Consiglio comunale in questo giorno, con la partecipazione del Prefetto e delle altre autorità cittadine”, affermando tuttavia come, in ogni caso, “questa voce non debba essere taciuta, bensì ascoltata, raccolta e sostenuta”. Basti osservare che a Milano, Medaglia d’oro per la Resistenza, dal palco della manifestazione ufficiale, col Prefetto, il Sindaco e il presidente provinciale dell’ANPI, parleranno anche due donne ucraine, Tetyana Bandelyuk, da tempo in Italia, e Iryna Yarmolenko, profuga e consigliera comunale di Bucha, una delle città dove sono stati massacrati i civili.

Ho ricevuto riscontro alla mia lettera, insieme all’associazione Malva, solo dal Prefetto, il quale ha risposto, d’intesa col Sindaco di Ravenna, che la commemorazione ufficiale del 25 aprile non prevede “tipologie di interventi ulteriori rispetto a quelle protocollari e consolidatesi negli anni”, interventi cioè del Prefetto stesso, del Sindaco/Presidente della Provincia e del presidente provinciale dell’ANCI, affermando tuttavia che “la cerimonia è pubblica e quindi aperta alla cittadinanza”. L’appuntamento è dunque per le ore 11.00 del 25 aprile  in piazza del Popolo.

Per il vero, Sindaco e Presidente del Consiglio comunale, nel fitto programma “monocolore” delle attività celebrative che si svolgeranno a Ravenna, di cui non hanno nemmeno accennato al Consiglio comunale, massimo organo rappresentativo dell’intera comunità, avrebbero ben potuto concordare con tutti i gruppi politici elettivi che lo compongono un’iniziativa nella quale dar voce alla Comunità ucraina ravennate: un segno di solidarietà con la Resistenza che la loro nazione oppone all’aggressione feroce da parte della Russia di Putin, non diversa da quella che il nostro paese ha subito dal nazifascismo, la Liberazione dal quale è onorata dal 25 Aprile.

Ora confidiamo che il Sindaco, parlando a nome della città, non di una parte, trovi, nel discorso che terrà in piazza martedì prossimo, le parole giuste per ricordare ed esprimere partecipazione e sostegno al sacrificio eroico immane che l’Ucraina oppone all’invasore.

Come scritto in un comunicato stampa del Comune di Ravenna, il 21giugno 2022 “il Consiglio comunale ha approvato la proposta di deliberazione sulle relazioni solidali con le città dell’Ucraina attaccate dalla Russia presentata dal primo firmatario Alvaro Ancisi”. Sottoscritta e approvata da tutti i gruppi politici di maggioranza e di opposizione con una sola astensione, ha inteso “avviare proposte di scambi e relazioni solidali con le città dell’Ucraina, impegnare il sindaco a verificare e a promuovere la possibilità di raggiungere un gemellaggio con almeno una città dell’Ucraina preferibilmente portuale, esprimere tutta la solidarietà alle città di Odessa e Mariupol aggredite dalla Russia”. Alla base della deliberazione, la considerazione, tra le altre, che le città ucraine soffrono i disastri e le disumanità di una guerra feroce che oppone il loro paese alla Russia”. Tali forti legami e manifestazioni di amicizia meritano di essere partecipati dalla nostra città, tramite il suo sindaco, nel giorno del 25 aprile, più simbolicamente evocativo della comunanza di sentimenti espressa dai valori della Resistenza.