I 1500 LAVORATORI DI MARCEGAGLIA – Il sindacato “CUB Ravenna operai Marcegaglia” ha denunciato “l’insicurezza stradale della via Baiona in quanto trafficata dalla mattina alla sera da mezzi pesanti, soprattutto trasporti eccezionali”, lamentando che ieri, dallo stabilimento Marcegaglia stesso, “la fila dei camion arrivava al cimitero bloccando, con impossibilità di arrivare a lavoro, chi doveva fare il turno di mattina, mentre chi smontava ha dovuto attendere più di un’ ora per andare a casa a riposarsi, rischiando di essere travolto da un camion dall’ uscita del parcheggio Marcegaglia”. Ricordando che “solo alla Marcegaglia lavorano 1.500 dipendenti tra diretti e indiretti, che tutti i mesi pagano le tasse al governo centrale, alla Regione e al Comune”, che “stessa cosa fanno i 400 camionisti che arrivano tutti i giorni in Marcegaglia, i 50/60 corrieri locali, le agenzie marittime e quanti svolgono i servizi marittimi, visto che la Marcegaglia è un terminal marittimo del porto di Ravenna come molte altre aziende della via Baiona” e che “poco tempo fa un marittimo cinese fu travolto da un’auto perdendo la vita perché non ci sono né illuminazione, né strisce pedonali, né segnaletica”, gli operai Marcegaglia del CUB Ravenna chiedono al sindaco e alla sua giunta comunale “di intervenire per evitare che qualche padre di famiglia debba avere la peggio”.

IL DEPOSITO DI GNL – Il problema grave della mobilità in-sostenibile di via Baiona è ben noto ed è stato molte volte trattato da Lista per Ravenna, tanto più da quando, nel giugno 2017, è stato presentato il progetto che prevede la costruzione di due serbatoi di GNL, gas naturale liquefatto, a Porto Corsini: progetto approvato dal ministero dello Sviluppo Economico nel febbraio 2018 e destinato ad essere realizzato speditamente entro due anni, la cui distribuzione del prodotto avviene su autocisterne (“terminal to truck”).

Essendo ognuna delle due corsie di via Baiona larga appena 3,5 metri, si capisce quante difficoltà abbiano a circolarvi delle autocisterne larghe 2,5. Già ora – nella situazione che CUB Ravenna ha ieri evidenziato – è rilevante il numero di veicoli che trasportano sostanze tossiche, o comunque molto pericolose, ad opera delle 17 industrie a rischio di incidente rilevante che hanno l’unica via di accesso e di fuga nella via Baiona. Diverse di queste racchiudono la strada stessa nell’area massima di danno in caso di incidenti ipotizzata nei piani di sicurezza. Quando il deposito GNL sarà attivato, transiteranno su via Baiona 60 autocisterne al giorno in più, oltre 17 mila l’anno. Di qui le preoccupazioni per i problemi di sicurezza della circolazione, ma anche per gli effetti che si produrranno nel tempo sull’arteria stessa per le sollecitazioni a cui sarà sottoposta, come pure dall’impatto col pregevole ambiente naturale intorno, già maltrattato.

IL SINDACO – Essendo via Baiona una strada comunale, essa ricade primariamente sotto la responsabilità dell’amministrazione governata dal sindaco, che più volte è stato sollecitato dal sottoscritto ad occuparsi di adeguarla strutturalmente affinché il transito delle autocisterne di GNL avvenga in piena e duratura sostenibilità. Ma l’unica risposta che, sul finire del 2017, è parso aver dato al riguardo dietro specifica domanda è stata: “Purtroppo la superficie a disposizione della strada è molto limitata, non abbiamo margini di modifica, possiamo realizzare qualche miglioria soprattutto sulla sottostrada collegata alla Baiona”. Non può essere vero senza che egli risponda a come, in tali condizioni, il Comune abbia potuto esprimere parere favorevole incondizionato al progetto GNL.

L’INTERROGAZIONE – Interrogo dunque il sindaco perché si spieghi meglio a proposito di come intende affrontare a soluzione, preventivamente all’attivazione del deposito GNL di Porto Corsini, i problemi strutturali della via Baiona che ne conseguono. Sulla base della sua risposta, valuterò, insieme ai colleghi consiglieri comunali disponibili, se attivare in proposito un più approfondito esame in seno alla commissione consiliare Ambiente e Sanità pubblica, che ho la responsabilità di presiedere.