Dover passare sull’Adriatica per arrivare o uscire da Ravenna verso sud (di cui oggi parliamo, non perché vada meglio verso nord) è sempre stata una sofferenza, ma molto di più da quando in zona Fosso Ghiaia è stata insediata con meritata fortuna Mirabilandia, seguita dallo zoo Safari, da Mirabilandia Beach e da un prossimo insediamento turistico/alberghiero. Ma vivere a Fosso Ghiaia è molto peggio. Innanzitutto perché i suoi 1.400 abitanti, isolati come non succede in nessun altra frazione di Ravenna, non possono andare in città, dovendo passare per Classe, né tornare a casa, senza essere multati, salvo che non girino in macchina o in motore da 150 cc.: il progetto del “Nuovo percorso pedonale-ciclabile di collegamento tra gli abitati di Fosso Ghiaia e Classe”, alternativo all’Adriatica, approvato dal Comune nel 2004, giace infatti, dopo molti insistenti tentativi di rianimazione da parte di Lista per Ravenna, nei cassetti del Comune. Ma soprattutto perché il traffico sull’Adriatica è non solo asfissiante e assordante, ma incessantemente a rischio di scontri, come dimostrano i molti ricorrenti incidenti, pagati non troppi anni fa al prezzo di vite umane.

L’ing. Ezio Brini segnala che la mattina di giovedì scorso “chi avesse dovuto percorrere la statale Adriatica verso sud, avrebbe trovato la fila dall’immissione della Classicana alla rotatoria di Mirabilandia”, cosicché, pur “quasi in assenza di camion, per uscirne ci sono voluti quaranta minuti”, essendo “semplicemente successo che la capacità della rotatoria diventa insufficiente quando c’è afflusso importante da sud per entrare nel parco di Mirabilandia”. Serve qui riavvolgere il nastro della storia.

ROTONDINA E MINICIRCONVALLAZIONE
La messa in sicurezza dell’Adriatica nel tratto di Fosso Ghiaia, invocata da dimostrazioni e marce pubbliche sulla carreggiata all’epoca dei fatti di sangue, oggetto di numerose battaglie di LpRA in Consiglio e su strada, ha sortito fino ad oggi, non senza problemi tecnici di funzionalità del progetto, la sola realizzazione di una rotonda all’incrocio con via Fosso Ghiaia, che tuttavia ha lasciato tal quale il pericolo di attraversamento tra le due parti est e ovest in cui la statale spacca il paese e dove sono frazionati i servizi.

Il 17 agosto 2006 il sindaco di Ravenna, forte della sua elezione a maggio col 69% dei voti, aveva però annunciato che: “La viabilità sull’Adriatica all’altezza di Fosso Ghiaia sarà completamente rivista. Lo prevede un progetto del Comune che prevede una spesa di 1.645.000 euro. Nell’ambito del Piano nazionale della sicurezza stradale, lo Stato ha concesso un finanziamento di 387.343 euro…In pratica si avrà una minicirconvallazione interna che renderà possibile il collegamento fra le due distinte parti del paese…”. Seducente promessa, tuttavia tradita anch’essa.

VARIANTE E SOVRAPPASSO
Il problema enorme di Fosso Ghiaia, ma molto pure per Ravenna, è però connesso a due progetti strutturali:

  1. la realizzazione di una variante dell’Adriatica che passi ad ovest del paese, così come è avvenuto, sia pur maldestramente, per Savio: se ne parla da 30/40 anni, ma il suo tracciato si trova solo sulle vigenti carte urbanistiche del Comune; neppure se n’è parlato nell’osannante comunicato dell’ultimo incontro di luglio tra i vertici politico-istituzionali locali e l’ANAS;
  2. la realizzazione di un sovrappasso all’incrocio dell’Adriatica con la provinciale Standiana: l’impegno, a carico dell’ANAS, è contenuto nella convenzione, sottoscritta con la Provincia di Ravenna nel 1994, in base a cui sono stati realizzati lo svincolo tra la superstrada E45 e la provinciale Standiana da parte della Provincia e lo svincolo a raso tra l’Adriatica e la Standiana da parte di Mirabilandia stessa siccome l’ANAS non aveva rispettato invece il proprio obbligo contrattuale, LpRA, nata nel 1997, si è battuta all’arma bianca perché i governanti locali le contestassero, anche per via giudiziaria, l’inadempienza, senza che nessuno abbia mai alzato un dito, né emesso un lamento.

Anche a Fosso Ghiaia è stato però appena insediato un autovelox, in azione a giorni: “Li mettiamo – dice e ridice il vice-sindaco, assessore alla sicurezza – perché lo chiedono i cittadini in varie realtà, per promuovere maggiore sicurezza sulle strade”.

Questa non è una polemica estiva sparata nel mucchio, ma una storia puntuale basata su fatti documentabili allo sfinimento. Serva almeno a farne un bilancio, uno dei tanti che, dopo mezzo secolo di insipienti governi locali di un solo colore, i cittadini avrebbero il diritto/dovere di fare.