Pregnant woman tummy close up

18/04/2018 – Una famiglia interessata all’“Assegno di gravidanza”, istituito dal Comune anni addietro allo scopo di sostenere le donne che non possono permettersi di far nascere figli o neppure di portarne alla nascita il concepimento, non ne ha trovato traccia nel sito internet del Comune. Di qui la richiesta pervenutami perché ne chiedessi spiegazione al Servizio Sociale dell’ente. La risposta è stata che i fondi comunali per l’assegno di gravidanza sono stati “sospesi”, perché è stato attivato il fondo statale chiamato “Premio nascita”. “Premio nascita” e“Assegno di gravidanza” non sono però la stessa cosa. Il “Premio” va richiesto dopo il 7° mese di gravidanza ed è erogato a chiunque risieda in Italia a prescindere dal proprio reddito e da qualsiasi altra condizione. L’“Assegno” fu invece concepito dal Comune per aiutare la gravidanza dopo il quarto mese, poi innalzato al quinto per scarsità di fondi, ed era riservato alle donne con basso reddito: arrivava dunque in tempo per evitare il ricorso forzato all’aborto legale, possibile solo entro il secondo trimestre, da parte delle donne condizionate dal bisogno economico. Non si sa da quanti anni l’assegno di gravidanza sia stato cancellato, né quali fondi fossero stati messi a disposizione per finanziarlo, quante richieste siano state avanzate e quante esaudite. Sappiamo di donne che sono state scoraggiate a presentarne domanda presso i servizi sociali territoriali adducendo la mancanza di fondi. Il consiglio comunale ne è stato tenuto totalmente all’oscuro. Non si è nemmeno riscontrata traccia che questa forma di aiuto sia stata pubblicizzata. Il “Tavolo sulla natalità” contro il “rischio estinzione”? è in sofferta fabbricazione È stata annunciata nel luglio scorso la decisione del sindaco di istituire a settembre un tavolo sulla natalità. Dai dati forniti dal sindaco stesso in consiglio comunale era emerso un calo delle nascite del 30% in 7 anni. In un editoriale del settimanale Risveglio Duemila si è letto che: “Il tema è serio: a dimostrarlo non ci sono solo i numeri che ha dato de Pascale ma anche l’ultimo dossier della Caritas diocesana che individua proprio nelle famiglie e nei minori le categorie più colpite dalla crisi e dalla povertà oggi. Ma, senza andare sotto la soglia della povertà, ci sono tante e tante famiglie ‘normali’ che possono testimoniare quanto i figli, pur voluti, oggi rischiano di diventare un ‘lusso’ per pochi. È su questo che occorre lavorare”. A novembre l’ISTAT ha documentato come negli ultimi otto anni le nascite siano diminuite in Italia di oltre 100 mila, abbattendo il numero medio di figli per donna italiana a 1,26, uno dei più bassi in Europa e nel mondo. A Ravenna il tasso di fecondità non supera l’1,1 (il peggiore d’Italia esclusa la Sardegna), che ha fatto parlare de Pascale di un “rischio di estinzione”. Dunque, una politica volta a ritrovare la perduta natalità deve necessariamente sostenere le famiglie che, pur volendo avere figli, sono costretti a rinunciarvi. Come pure deve tener conto che parte degli aborti volontari (7.688 in Emilia-Romagna nel 2016), non sono desiderati, bensì forzati dalle difficoltà materiali della donna. Eppure del Tavolo sulla natalità promesso del sindaco per il settembre scorso si è finora solamente discusso con alcune delle sue eventuali gambe, senza averlo nemmeno messo in piedi. Interrogazione Un Comune che versa in profonda crisi demografica e vuole fronteggiarla non può tagliare le proprie iniziative a favore delle nascite, trincerandosi dietro provvedimenti nazionali di diverso genere, valide su tutto il territorio nazionale, anche dove la situazione non è altrettanto drammatica, o dove non lo è affatto (ad esempio, in Trentino Alto Adige). 1 – Tanto basta per chiedere al sindaco se intende rendere pubblica, rispondendo a questa interrogazione, una relazione dettagliata su come è avvenuta l’istituzione dell’“Assegno di gravidanza”, su come ne è stata finanziata e gestita l’erogazione, da quale periodo il provvedimento è stato di fatto sospeso; e comunque se intende ripristinarlo, anche attivando le competenze del consiglio comunale, in coerenza con la volontà dichiarata di promuovere la natalità contrastando il “rischio estinzione”. 2 – Con l’occasione, si chiede notizia dello stato di organizzazione dell’annunciato (per entro settembre 2017) “Tavolo sulla natalità”, e con quale previsione temporale si intende attivarlo, certi che il suddetto “Assegno di gravidanza” possa rappresentare un segno tangibile di buona volontà politica in tale direzione.