Si è appreso con favore che la Provincia di Ravenna (de Pascale, PD), la Regione Emilia Romagna (Bonaccini, PD) e il Comune di Cervia (Medri, PD) stanno operando attivamente presso il Governo della Repubblica, affinché sia istituito a Cervia, con “fattibilità a partire dall’anno scolastico 2021-2022”, un liceo di non si sa quale specie. Del resto fu Michele De Pascale, cervese, a dichiarare un anno fa, a favore della campagna elettorale di Medri, ridiventato poi sindaco di Cervia, che “l’input compete alla Provincia di Ravenna e quindi come Provincia siamo assolutamente disponibili ad avviare questo percorso”. Felicitazioni ai nostri fortunati cugini.

INASCOLTATO IL CONSIGLIO COMUNALE – Molti ravennati si chiedono però cosa gli abbiano fatto di male se è vero che nulla ha ancora fatto, essendo anche sindaco di Ravenna, per mantenere l’impegno assunto il 28 febbraio 2017, quando il consiglio comunale di questa città, approvando all’unanimità un ordine del giorno firmato per primo dal sottoscritto, gli chiese di restituire all’ex capitale mondiale del mosaico il perduto insegnamento di quest’arte nelle scuole superiori. Il 21 luglio lo sollecitarono all’unisono due commissioni consiliari, ricordandogli tra l’altro che: “In vent’anni abbiamo distrutto sei scuole del mosaico a Ravenna. Il brand Ravenna-mosaico nel mondo è in grave difficoltà” (Marcello Landi, già preside del Liceo Artistico); “Noi dobbiamo saper offrire alla città una prospettiva futura, su cui costruire un sistema di nuove opportunità professionali, culturali, con alle spalle una formazione specifica su cui investire” (Chiara Francesconi, presidente della commissione Istruzione); “Il Liceo Artistico fa un buon lavoro, da tutti riconosciuto, ma quanto si potrà durare ancora se, nel frattempo, sparisce l’insegnamento del mosaico, e con esso gli insegnanti? Occorre considerare pure i problemi legati all’educazione, alla formazione, al mercato” (il sottoscritto). 2.107 firme furono raccolte per reinserire a Ravenna l’insegnamento del mosaico.

PROMESSE A VUOTO DI CORSINI – Cosa avrebbe dovuto fare De Pascale insieme alla Regione? L’ha spiegato esemplarmente il 27 dicembre scorso Andrea Corsini (PD), nella sua campagna elettorale per la Regione, dove ora, essendo stato rieletto, è un assessore di prima fila. Rispondendo all’appello di “Dis-ordine”, benemerita associazione degli ex-allievi e insegnanti delle Scuole d’Arte, ha infatti solennemente dichiarato che: “Ravenna si è affermata come Capitale del Mosaico, non solo perché custode dei più importanti mosaici dell’arte cristiana delle origini, ma anche perché è stata in grado di offrire la possibilità di imparare quest’antica arte, attraverso diverse strutture formative che negli ultimi 20 anni sono state però compromesse da trasformazioni generiche degli ordinamenti scolastici. Per contribuire a rilanciare con forza il ruolo di Ravenna come Capitale del Mosaico occorre che Comune e Regione aprano un confronto con il Ministero per istituire nelle Scuole Medie Superiori l’indirizzo “Mosaico al Liceo Artistico Nervi-Severini”, con prova di esame di Stato e discipline progettuali dedicate al mosaico. Occorre inoltre ripristinare concorsi e graduatorie per arruolare insegnanti con titoli specifici”. Come già fatto per Cervia e niente per Ravenna, partita tre anni prima e con qualche merito storico.

Perché non è stato fatto è la domanda che pongo con questa interrogazione, salvo chiamare successivamente il consiglio comunale a discuterne nuovamente, prima che tutti, sindaco/presidente della Provincia e consiglieri comunali, scadiamo inutilmente tra un anno, celebrando il funerale del mosaico.