Il terzo Open Turismo, indetto il 24 ottobre dall’assessore Costantini, ha confermato con maggiore evidenza la totale vacuità e inutilità di queste rassegne.

Va detto in premessa che, oltre alla quasi totale latitanza degli operatori turistici, la rimarcata assenza del consiglio comunale, salvo una meritevole consigliera (ma compreso il sindaco), si deve al fatto che si è tenuta in contemporanea a Rimini l’assemblea nazionale dell’ANCI, che chiama a raccolta ogni anno gli amministratori di tutti i Comuni, in primo luogo quelli che fanno parte degli organi associativi: tra questi, della nostra città, il sindaco de Pascale, presidente dell’ANCI regionale (lo si è visto in televisione), il sottoscritto, vice-presidente vicario del consiglio nazionale, e Ancarani, consigliere nazionale; ma c’era pure un gruppo di altri consiglieri.

Non abbiamo perso nulla. I dati turistici del 2018 fino ad agosto potevano pubblicarli prima, anziché anticiparli con astute rate. L’assessore aveva infatti esibito solo alcune percentuali della differenza sul 2017 che mostravano una situazione generale stabile a Ravenna, con “la Città d’arte su e i Lidi giù” e “la cultura che batte anche il balneare”. Mancavano i numeri interi dei turisti che hanno soggiornato dalle nostre parti. Avevamo mangiato la foglia, ma ora sappiamo che il +1,9% di Ravenna Città, pari a 352.247 presenze turistiche, è schiacciato dal -2,4% di Ravenna Mare, pari a 1.977.250. Cosicché il turismo ravennate perde in totale l’1,8%, il doppio della media provinciale, una sciagura nell’intero panorama turistico nazionale e regionale, ovunque in salita, che significa (questa cifra me la sono procurata da solo, cercando i dati dell’anno scorso) 44.503 presenze turistiche in fuga da Ravenna.

Ma l’aspetto più preoccupante è che questo numero non dimostra quanto l’economia ravennate sia gravemente frenata dal mancato o sbagliato sfruttamento delle enormi potenzialità della nostra molteplice e spesso esclusiva offerta turistica.

IL SIGNIFICATO DI “ECONOMIA TURISTICA”

Altri dati andrebbero analizzati per comprendere come debbano essere diversamente orientate le strategie politiche di questo settore in capo al Comune “Occorre riflettere, soprattutto, sulla redditività scadente dell’affluenza turistica a Ravenna, sbilanciata sui campeggi estivi, frenata dalla caduta a ruota libera dei prezzi delle camere (classificati l’anno scorso da Expedia, principale gruppo di prenotazioni alberghiere on line, i più bassi nelle principali città italiane e straniere) e rappresentata significativamente, secondo la valutazione degli operatori stessi, dai bassi tassi di occupazione delle camere. Dal primo gennaio 2012, gli albergatori dovranno comunicare all’ISTAT anche il numero delle camere effettivamente occupate dai clienti, consentendo così di calcolare, in modo sistematico e generalizzato, il tasso di occupazione degli alberghi, come richiesto da tempo anche dalle associazioni di categoria, e di uniformare il sistema di rilevazione a quello degli altri paesi dell’Unione Europea. Saremo dunque in grado, da ora in poi, di valutare più nel merito la “verità” dei dati turistici sulla loro resa economica reale il tasso di occupazione delle camere e il livello di redditività delle camere occupate negli alberghi”. Questo significa “economia turistica”, non più messinscena. Lista per Ravenna lo scrisse sui dati del 2011, primo anno del secondo mandato del sindaco Matteucci. Ma niente di ciò viene tuttora nemmeno rilevato.

IL TURISMO ILLUSORIO

L’assessore ha però detto: “Riproponiamo Ravenna in Luce con il videomapping sui monumenti di Ravenna, la Pista del Ghiaccio, i Capanni del Natale, e poi ci saranno due novità: il Concerto di Capodanno in Piazza del Popolo e i Matinée a Teatro durante le festività. Senza dimenticare la mostra ? War is over e il neonato Museo Classis”. Si fosse seri, si farebbe un sondaggio serio su quanti turisti vengono a Ravenna per queste “attrazioni”. Potrebbero farlo gli imprenditori turistici. Si può scommettere su meno dell’1%.

Lista per Ravenna non parla mai col senno di poi, bensì di prima. Per prevenire l’infondata accusa di chi non sa come ribattere, del genere “criticate solo”, “cosa fareste voi?”, ecc., basta leggere il capitolo “Turismo e Cultura”, pagine 11-14 del nostro Programma 2016-2021 (http://lista.ravenna.it/wp-content/uploads/2016/10/Programmi-2016-e-2016-2021-di-Lista-per-Ravenna.pdf), confrontandone il contenuto con quanto ha fatto, non fatto o fatto male l’amministrazione De Pascale a metà del suo mandato.