Su Ravenna Tourism Italian Beuaty Experience Beta Version, sito ufficiale di informazione turistica del Comune di Ravenna, la chiesa di Santa Croce è descritta così: Collocata alla fine di una delle strade più suggestive di Ravenna (Via Galla Placidia), sorge nei pressi della basilica di Santa Maria Maggiore accanto al Mausoleo di Galla Placidia. Edificata per volere di Galla tra il 417 e il 425 d.C. su alcuni edifici ormai andati in rovina (III secolo d.C.), la chiesa mostrava inizialmente una planimetria a croce latina con un ampio transetto e un nartece sul fronte che terminava alle estremità in due sacelli, uno dei quali dedicato a Lorenzo Martire. Quest’ultimo, anch’esso a pianta cruciforme, oggi è noto come il Mausoleo di Galla Placidia, definitivamente inglobato nella recinzione che protegge il complesso di San Vitale. Dagli studi sappiamo che l’interno della chiesa un tempo era decorato con marmi e mosaici parietali.
Ciò che vediamo, invece, oggi all’esterno è l’austera facciata del ‘600, l’abside del ‘400 e il campanile settecentesco, oltre diversi rifacimenti realizzati sulle sue murature avvenute nel corso dei secoli
. Su questo importante monumento della nostra città, è in atto da tempo un prezioso lavoro di recupero degli antichi resti e della pavimentazione in mosaico”.

Ma in questi giorni, a seguito di alcuni semplici acquazzoni, ciò che vedono dall’esterno i molti turisti che, visitando San Vitale e il mausoleo di Galla Placidia, non mancano di osservare e fotografare Santa Croce, posta lì a lato, è il triste spettacolo di un edificio affondato in uno stagno putrescente.

Sul posto c’è una pompa  che, quando funziona regolarmente, mantiene la chiesa sollevata dall’acqua, ma che evidentemente appare bloccata.

Di qui le domande che pongo al sindaco: se a conoscenza di questa situazione disdicevole per il buon nome di Ravenna turistica e se intende attivare i propri uffici affinché, confrontandosi con la Soprintendenza Archeologia, si possa rapidamente risolvere.