“Leggo un delirante comunicato dei componenti di una parte di opposizione a Palazzo Merlato, ormai completamente al guinzaglio di quella lista civica che annunciava di arrivare al ballottaggio con De Pascale, finendo per rischiare di non eleggere un consigliere.

Purtroppo l’inettitudine politica da sempre caratteristica di quella lista ha contagiato anche quelli che dovrebbero essere i partiti-guida, che, preferendo farsi portare a spasso, prendono dei granchi colossali e imbarazzanti.

FATTI PREGRESSI
All’inizio di questo mandato amministrativo la maggioranza che rielegge De Pascale chiede un appuntamento a tutti i gruppi di opposizione, esclusa la Pigna.
In quell’incontro, alla luce del sole, viene proposto un patto fra gentiluomini che prevede di:
– Ottenere il voto favorevole di tutta l’opposizione, dando per scontato il voto contrario della Pigna, sul nome del candidato PD alla Presidenza (Ouidad Bakkali)
– Concedere, essendo determinante il voto della maggioranza persino per questi ruoli, i seguenti “posti” per i rappresentanti dell’opposizione:
  Vice Presidente del Consiglio Comunale
  Presidente della Commissione Affari istituzionali
  Presidente della Commissione Bilancio
  Presidente della Commissione Turismo
L’opposizione, al suo interno, preso atto del veto della maggioranza sulla Pigna, non appare certo contraria a farsi dare più “posti” di quanto la dinamica maggioranza-opposizione avrebbe concesso e nella fattispecie:
FDI sceglie la presidenza della Commissione Affari istituzionali (gettone maggiorato)
Lega sceglie la presidenza della Commissione Bilancio (gettone maggiorato)
Viva Ravenna, la presidenza della Commissione Turismo (gettone maggiorato) tra l’altro per il consigliere Donati, senz’altro competente ma non scevro da conflitti di interesse sull’argomento.
Lista per Ravenna sceglie la Vicepresidenza del Consiglio (nessun gettone maggiorato, ma sicuramente prestigio formale)

Forza Italia-PrimaveRA Ravenna, che aderisce all’accordo, non prende nulla, ma ritiene che il bene dell’opposizione di avere più ruoli di quanti la maggioranza potrebbe assegnarne, venga prima dell’interesse dei singoli.

FATTI DI IERI
A seguito delle dimissioni di Ouidad Bakkali, la maggioranza propone, come avvenuto per Bakkali, un candidato del PD nella persona di Massimo Cameliani.
Per ragioni spiegabili solo con la frustrazione politica di chi non sa quanto sia complesso stare per una intera legislatura sempre seduti ai banchi dell’opposizione a dire no perdendo sempre in ogni voto, dopo essersi portati a casa il malloppo dei ruoli avuti grazie all’accordo precedente, i colleghi dei gruppi FDI, Lega e Viva Ravenna, decidono di violare il patto fra gentiluomini di inizio mandato non votando a favore di Cameliani, ma astenendosi.
Poi, quando arriva il momento di votare per il vicepresidente, anzichè procedere a sostenere il collega Ancisi, confermandolo nel ruolo che gli spettava sulla base dell’accordo di cui sopra, decidono di contrapporgli il nome di Rolando.
La maggioranza, evidentemente, ha deciso di non rendere pane per focaccia a chi violava il patto e di confermare lo stesso voto che aveva dato un anno fa, in questo dimostrando oggettivamente di tenere fede, almeno in questo caso, alla parola data in precedenza a tutti i gruppi.

Questo è ciò che è accaduto.

LA COERENZA DI FORZA ITALIA, LA NON CREDIBILITA’ DELLA NUOVA COALIZIONE A GUIDA PIGNA

Poichè il sottoscritto ha una sola parola, e la dimostrazione è che pur non avendo ricevuto nessun ruolo nel patto fra gentiluomini di inizio mandato si adeguò senza fare un plissè, altro non potevo fare che rimanere coerente, dando nuovamente un voto favorevole al candidato alla Presidenza del PD, come avevano fatto quasi tutti un anno fa, e votando conseguentemente il candidato alla VicePresidenza di Lista per Ravenna, sempre come accaduto un anno fa.

L’INETTITUDINE POLITICA DI CHI ORMAI E’ IN PREDA ALLE FRUSTRAZIONI DI UNA LISTA CIVICA ULULANTE ALLA LUNA
Mi tocca leggere che sarei d’accordo col PD perchè il PD ha deciso di votare la stessa persona frutto dell’accordo grazie al quale i colleghi che oggi fanno gli indignati portano a casa cospicui gettoni dalle presidenze delle commissioni che hanno avuto grazie al voto del PD, mentre io dovrei passare per quello “in combutta” con la maggioranza semplicemente perchè ho tenuto la schiena dritta evitando che la mia reputazione venga infangata dalla violazione di un patto fra gentiluomini.

Fa poi sorridere che, proprio quattro giorni dopo l’elezione del Presidente del Senato con i voti determinanti degli avversari, gli stessi appartenenti al partito del Presidente del Senato, che avevano inneggiato ai valori del “saper far politica” facciano gli indignati nel momento in cui accade la stessa cosa a livello locale, peraltro, non certo per scelta del sottoscritto.

COMMENTO FINALE
Dopo la campagna elettorale delle amministrative Forza Italia-PrimaveRA Ravenna, ferma restando la netta opposizione alla maggioranza De Pascale, aveva deciso per carità di patria di abbassare i toni mediatici nei confronti della dabbenaggine politica e degli episodi spesso imbarazzanti di cui si rendevano protagonisti alcuni esponenti dell’opposizione locale. Alla luce del comunicato delirante di ieri è evidente che sono venuti meno i motivi per proseguire in detta moratoria”