“Le inondazioni che hanno devastato alcune regioni dell’Italia centro-settentrionale dimostrano ancora una volta l’urgenza per l’Unione europea di adottare un nuovo approccio collettivo per migliorare la resilienza dei territori. È necessario investire su una cultura della preparazione ai rischi, fondata sulla verifica e sul monitoraggio della vulnerabilità dei territori e su una migliore formazione di amministratori locali e cittadini in materia di gestione delle catastrofi.” Questo è il messaggio che i leader locali e regionali hanno trasmesso al commissario europeo per la Gestione delle crisi nel corso di un dibattito svoltosi il 24 maggio a Bruxelles, durante la sessione plenaria del Comitato europeo delle regioni (CdR), nel quale sono intervenuti diversi rappresentanti di città e regioni italiane. Le richieste sono state inserite in un parere adottato dalla plenaria subito dopo il dibattito.

Questo l’intervento di Alberto Ancarani, capogruppo di Forza Italia presso il consiglio comunale di Ravenna e componente del Comitato Europeo delle Regioni in rappresentanza del PPE:

“La situazione in Emilia-Romagna è molto difficile. Alcuni comuni sono ancora allagati. I cambiamenti climatici, ma anche la modifica dell’uso del suolo e l’acquiescenza ad un ambientalismo meramente ideologico, hanno contribuito a queste alluvioni che hanno causato finora 15 morti. Non è una situazione facile, ma anche a nome dei sindaci dell’Emilia-Romagna vorrei ringraziare le istituzioni europee per il sostegno e l’immediata solidarietà sia formale che sostanziale attraverso il Meccanismo di Protezione Civile dell’UE, in particolare il supporto di Austria, Bulgaria, Germania, Francia, Polonia, Romania, Slovenia e Slovacchia che hanno agito rapidamente per sostenerci in questa difficile situazione.
Fatte salve le responsabilità che dovessero essere accertate è necessario che l’Unione Europea adotti un nuovo approccio prevedendo un fondo emergenze aggiuntivo e separato da quello di coesione