“Gli show elettorali e le invenzioni programmatiche fatte alla vigilia del voto lasciano sempre il tempo che trovano. Farsi belli solamente coi successi nazionali del proprio leader in voga al momento, per dichiararsi unici possibili vincitori delle elezioni comunali ha sempre portato, qui a Ravenna, la stessa malasorte della rana che si gonfiava per essere un bue. Tanto più quando non si hanno le carte in regola per rispondere alle domande stringenti degli elettori rivolte, nome e cognome, ai consiglieri di opposizione uscenti: voi cosa avete fatto a Ravenna o (meglio) dove vi siete nascosti in questi ultimi quattro anni? Chi l’ha più visto il vostro candidato sindaco del 2021? Quale curriculum di eccellenza ha il vostro odierno? Chi lo conosceva dopo vent’anni da consigliere comunale/territoriale?
Il sottoscritto non spara mai smargiassate. Si guarda bene dal nominare vicesindaci e assessori di una Giunta comunale di fantasia, se non ridicola. Pubblica mesi prima del voto, non tre giorni prima, programmi corposi e inattaccabili, che mette poi in pratica anche dall’opposizione, non in un cassetto. Soprattutto non ha mai detto: “Votate me, se no il vostro voto è buttato”.
Alle elezioni comunali di Ravenna i partiti di centro-destra non hanno preso mai, tutti insieme, più del 21/22%: nel 2016 il 21,50% , nel 2021 il 21,78%. Il partito con un loro leader di volta in volta in auge non ha mai superato il 15% (2011 Berlusconi 13,31%; 2016 Salvini 14,83%; 2021 Meloni 8,93%). Nel 2021 non si sono presentati neppure uniti, oggi lo stesso. Eppure, loro uniti e grazie a Lista per Ravenna, nel 2016 abbiamo perso per appena il 3,32%, e solo perché al ballottaggio le altre opposizioni non si sono unite al nostro candidato, come si sarebbe dovuto evitare, secondo Lista per Ravenna.
Ci vuole allora molta umiltà, altrimenti significa che si vuol perdere, puntando piuttosto a strappare un consigliere in più, salvo non farsene niente. Lista per Ravenna può fare la differenza anche stavolta, e la gente l’ha percepito. Non ci montiamo però la testa, sapendo soprattutto che tutti i sei candidati di opposizione sono necessari perché il 26 maggio il candidato del PD non superi il 50%, se no la partita finisce al primo tempo. Lasciamo decidere agli elettori chi eventualmente si batterà con Barattoni nel secondo tempo, quando però gli servirà l’aiuto di altri. Il mio non mancherà mai, e dovrebbe essere viceversa. Serietà, serietà, serietà. Non c’è altro modo per dare speranza di riscatto a questa povera città, centrodestra non incolpevole.”
Alvaro Ancisi
(candidato sindaco di Lista per Ravenna, Lega e PDF e della lista Ambiente & Animali)