Tiro da tre, altruismo e tanta voglia di mettersi in mostra con la maglia della Rekico. Sono queste le caratteristiche di Matteo Santucci, ala classe 1998, presentatosi a Faenza con le migliori premesse per ritagliarsi un ruolo da protagonista.

Figlio d’arte, (il padre Pierluigi è stato un giocatore di pallacanestro ed è ora un dirigente della Tiber Roma), Santucci è uno dei tanti prodotti del florido vivaio della Tiber Roma, club in cui ha militato dal settore giovanile fino alla serie B, debuttando in prima squadra in C Gold nel 2013.

Dopo aver vinto la C Gold nel 2016/17, esordisce in B nel 2017/18 (stagione in cui è in doppio tesseramento con l’Eurobasket Roma in serie A2) mostrando di non risentire del salto di categoria. Il suo apice lo raggiunge il 24 marzo 2018 quando segna ben 28 punti in 18 minuti nel match in casa di Sestu con un immacolato 5/5 da due punti e 6/6 da tre. Proprio in quel campionato attira le attenzioni di molte società ed infatti nel 2018/19  gioca in serie A2 con Jesi, avventura terminata a febbraio con il passaggio a Palestrina, ambiziosa formazione di serie B, arrivata fino alla finale play off. Nato a Roma il 10 aprile 1998, Santucci è un’ala piccola di 1.94 m con il colpo sempre in canna: sarà quindi un’ottima arma offensiva per la Rekico.

“Faenza è un’opportunità importante per la mia carriera – spiega Santucci – che mi servirà molto per crescere. Giocherò in un club serio che mi ha fatto sentire importante sin dal primo contatto avuto. Ho conosciuto l’allenatore Friso durante il torneo dei Giardini Margherita a Bologna e mi ha mostrato subito quella fiducia che non avevo avuto nell’ultima stagione, dicendomi di puntare molto su di me. Sono molto motivato per questa nuova avventura e cercherò di dare il massimo per il bene del gruppo.

Nonostante per caratteristiche tecniche sia un tiratore, non sono un egoista e infatti mi piace molto passare il pallone ai compagni, giocando al servizio della squadra, come faccio anche in difesa. Per quanto riguarda gli obiettivi della Rekico, credo sia fondamentale giocare con spensieratezza ed entusiasmo e concentrarsi su una partita alla volta: questo è il modo migliore per disputare buone stagioni”.

Il commento del general manager Andrea Baccarini

“Nonostante abbia soltanto 21 anni, Matteo è un under soltanto dal lato  anagrafico – sottolinea il dirigente -, perché vanta già una lunga carriera. Dopo aver disputato buone stagioni con la Tiber Roma in C Gold e in B e nelle giovanili, nella scorsa stagione ha infatti giocato in serie A2 a Jesi nella prima parte di campionato e poi a Palestrina: in entrambi i club ha dato il proprio contributo.

Con questo innesto, avremo in organico un buon tiratore, il classico giocatore ‘di striscia’ che riesce ad esaltarsi nelle giornate positive, soprattutto con il tiro da tre punti. Inoltre ha anche un ottimo impatto fisico e questa caratteristica permetterà a coach Friso di farlo giocare anche da ‘4 tattico’ oltre che da ala piccola”.