È partita l’attività di Pescami (PESCAtori aManti dei marI), progetto in difesa del mare finalizzato a contrastare il fenomeno della presenza dei rifiuti in mare e della pesca fantasma, causato dagli attrezzi da pesca perduti o abbandonati.

Il progetto, coordinato da Cifla, Centro per l’innovazione di Fondazione Flaminia, e finanziato nell’ambito del bando FLAG Costa dell’Emilia-Romagna, Azione per la qualificazione delle produzioni e dei luoghi, prevede il coinvolgimento di pescatori artigiani e delle Cooperative di Marina di Ravenna La Romagnola e Nuovo Consub che operano nei territori di Ravenna, Cervia  e Porto Garibaldi, e intende sensibilizzare i pescatori e gli operatori ittici sul danno ambientale causato da reti o altri rifiuti lasciati in mare e portare la cittadinanza a conoscenza delle problematiche legate ai rifiuti in mare.

Le marinerie impegnate sono quelle di Porto Garibaldi, Marina di Ravenna e Cervia che vedranno i propri pescatori di piccola pesca artigianale, in totale 9 pescatori e 12 imbarcazioni coinvolte, adoperarsi nei prossimi mesi fino a dicembre, sia nel recupero dei rifiuti in mare che nella rimozione di attrezzi da pesca perduti o abbandonati.

In particolare, i pescatori di cozze di Marina di Ravenna, in qualità di operatori tecnici subacquei selezionati, si occuperanno della rimozione dai fondali di rifiuti abbandonati, difficilmente rimovibili in altra maniera; una parte degli operatori ittici della piccola pesca artigianale parteciperà a uscite dedicate esclusivamente alla raccolta degli attrezzi da pesca perduti e abbandonati; infine un’altra parte di pescatori di piccola pesca artigianale si adopererà per il conferimento a terra dei rifiuti pescati durante la normale attività di pesca.

I rifiuti recuperati verranno conferiti in bidoni dedicati posizionati in banchina e messi gratuitamente a disposizione da Clara Ambiente per Porto Garibaldi ed Hera per Marina di Ravenna e Cervia.

L’attività vedrà il coinvolgimento specialistico del Centro sperimentale per la tutela degli habitat – Cestha. A conclusione del progetto, novembre 2020, verrà reso pubblico un report sui materiali e rifiuti raccolti in mare. Questo costituirà oggetto valutazione e divulgazione nelle scuole e alla cittadinanza.