“I bambini sono come i poeti: quando siedono a una scrivania, non toccano terra coi piedi…”

L’intero significato del progetto, ideato dal team docenti composto da Silvia Barini, Monica Foschi, Luana Maretti, Stefania Mazzotti e Laura Piancastelli,  è racchiuso nelle parole dello scrittore polacco Stanislaw Jerzy Lecche e ha coinvolto le classi 5^ B e 5^ C  della scuola primaria “Martiri di Cefalonia” dell’ Istituto Comprensivo “ Faenza San Rocco” che, lunedì 31 maggio alle 18.30, insieme alle loro famiglie,  saranno ospiti del Cinedream di Faenza per assistere alla proiezione della loro rappresentazione teatrale dal titolo “In viaggio con Dante” , progetto condotto da Leonardo Collina.

“Lavorare con i bambini su un’opera così importante come la “Divina Commedia”, considerata complessa d in quanto piena di significati, allegorie e metafore, è stata un’idea veramente bella e una sfida pienamente riuscita. Lo stesso Dante l’ha volutamente scritta in lingua volgare in modo da farla giungere ad ognuno di noi e non in latino, poiché in questo caso solo un pubblico di facoltosi letterati sarebbe stato in grado di comprenderla.

L’accostarsi al poema con l’innocenza di un bambino è la cosa migliore da fare: bisogna leggere l’opera solo per il gusto di leggerla; è un regalo bellissimo che ci è stato donato e non bisogna privarsene riducendo il tutto ad uno studio schematico ed interpretativo di ogni verso. Ci si deve invece lasciare trasportare dalla lettura e credere a tutto quello che Dante ci racconta, viaggiare con lui e con l’immaginazione che è l’unico mezzo umano per arrivare a descrivere concetti così alti e toccare la vetta di tutta la letteratura.

Un poeta è come un bambino; un bambino cresciuto, ma non di spirito, è un sognatore che ama lasciar parlare il cuore e manifestare i più intimi sentimenti attraverso la poesia, senza paura, senza preoccuparsi di essere giudicato.

Il progetto Inferno ha trasmesso ai bambini la curiosità nei confronti di quelle letture che solitamente non vengono proposte e ha acceso una scintilla di passione per il capolavoro dantesco, da coltivare in futuro. È stato emozionante e gratificante vedere i bambini toccati dalla bellezza dell’opera di Dante, che riesce ad esprimere sentimenti profondi e universali e a farli giungere ad ognuno di noi. L’importanza della poesia risiede in questo,  perciò abbiamo deciso di mostrare ai giovani attori in erba la loro rappresentazione teatrale sul “grande schermo”, per far loro rivivere il momento in cui hanno avvertito in loro una piccola emozione nell’istante in cui sono diventati  Dante.  Noi tutti, leggendo e imparando dalle parole di un poeta, portiamo i suoi valori nella nostra vita e rendiamo eterna la sua esistenza”.