“Sul piano nazionale finora le uniche misure adottate e in vigore per le locazioni sono quelle del Decreto Cura Italia già approvato dal Senato con la sospensione degli sfratti fino al 30 giugno e il credito d’imposta del 60% per i conduttori di negozi e botteghe classificati C1. L’Agenzia delle Entrate ha precisato che per godere del credito d’imposta va dimostrato il pagamento del canone” afferma Asppi, l’Associazione Sindacale dei Piccoli Proprietari Immobiliari.

“Il Governo sta già predisponendo un nuovo Decreto che, sulla base delle indicazioni approvate dalla maggioranza Parlamentare dovrebbe contenere diverse misure richieste da Asppi, e dalle altre associazioni della casa, in materia di sostegno alla locazione. A livello locale è già stata richiesta la convocazione del “tavolo territoriale” al Comune di Ravenna e agli altri comuni della Provincia. Per l’eventuale rinegoziazione dei contratti e una sensibile diminuzione dell’IMU” continua Asppi.

“Chiediamo ai comuni una proroga sulle rate di TARI e IMU previste a giugno. Sono evidenti le difficoltà di conduttori per usi diversi dall’abitativo (negozi, uffici, laboratori). Molti per legge sono chiusi, quindi non hanno entrate. Nell’abitativo, la necessità di valutare le situazioni è ancora più evidente: a fronte di conduttori che perdono ore di lavoro o il lavoro o quote significative di reddito vi è una platea di conduttori che non risentirà direttamente della crisi. Asppi è disponibile ad assistere il nostro associato e l’inquilino per un confronto tra le parti per affrontare il problema che può portare ad una dilazione dei termini di pagamento o a una riduzione concordata del canone per un tempo definito o ad altre soluzioni (ad esempio, l’utilizzo del deposito cauzionale da reintegrare successivamente)” dichiara Asppi.

“E’ onesto sottolineare che la situazione è talmente grave da rendere impossibile una ragionevole aspettativa sui tempi, ma anche capire come la giurisprudenza si orienterà su questi temi. In ogni caso Asppi consiglia di non precipitare le cose, meglio attendere i prossimi provvedimenti del Governo prima di giungere ad accordi affrettati” continua Asppi.

Ordine del Giorno n. G/1766/288/5 al DDL n. 1766 del Senato

In sintesi quanto prevede l’Ordine del Giorno

Rafforzamento del Fondo solidarietà mutui prima casa.

Accesso al Fondo, che prevede la sospensione per 18 mesi delle rate e un contributo per il pagamento degli interessi verrà esteso ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che hanno subito un calo significativo del proprio fatturato rispetto all’ultimo trimestre del 2019, e aumenta il contributo per gli interessi relativi alle rate sospese, innalzandolo al 50 per cento del totale. Ai fini dell’accesso al Fondo, viene inoltre eliminato il limite massimo di 30mila euro certificato dall’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). 

Sfratti

A tutela delle fasce di popolazione maggiormente esposte ai rischi economici, viene sospesa fino al 30 giugno, l’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, emessi per qualsiasi causa. Tale misura appare necessaria per fronteggiare il problema di migliaia di famiglie con un provvedimento esecutivo in corso le quali, nonostante le restrizioni previste, rischiavano di dover lasciare le proprie abitazioni senza la possibilità concreta di reperire soluzioni abitative alternative.

Affitti

In questa situazione molti soggetti si troveranno nella condizione temporanea di non poter corrispondere i canoni di locazione. È necessario, pertanto, predisporre misure volte a garantire che le famiglie non perdano la casa e, allo stesso tempo, che i costi dell’emergenza non ricadano solo sulle proprietà; 

a prevedere che l’erogazione dei suddetti fondi avvenga direttamente tramite i comuni, tenendo conto delle domande pervenute ai medesimi Comuni, e prevedendo una semplificazione delle procedure per l’accesso all’erogazione dei contributi; a prevedere che i soggetti interessati possano accedere al Fondo affitti presentando domanda al comune, preferibilmente con modalità informatiche, richiedendo un contributo nella misura del 70% dell’importo complessivo del canone e delle spese accessorie per una durata massima di 6 mesi da erogare direttamente alla proprietà dell’immobile, fino a esaurimento del fondo; ad individuare i criteri per l’accesso ai contributi, con particolare riguardo al reddito ISEE, alle comunicazioni con la proprietà e agli elementi preclusivi; a prevedere, a partire dalla comunicazione della richiesta del contributo, l’esenzione per il proprietario che non ricorre a procedure di sfratto dal pagamento dell’IMU e delle imposte reddituali per tutto il periodo della sospensione; a prevedere che il beneficio possa essere richiesto anche dai soggetti titolari di contratti di locazione di alloggi sociali, di cui al decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti 22 aprile 2008, nonché dai soci titolari di assegnazioni in godimento da parte delle cooperative edilizie di abitazione a proprietà indivisa. 

a stanziare ulteriori risorse specificamente destinate all’erogazione di contributi per il sostegno dell’affitto in favore degli studenti universitari fuori sede; 

ad adottare idonee misure finalizzate a prevedere la possibilità per i conduttori di contratti di locazione regolarmente registrati ad uso abitativo che versano nelle seguenti situazioni: a) lavoratori autonomi, imprenditori e liberi professionisti di attività non incluse nell’elenco delle attività essenziali; b) studenti e lavoratori fuori sede rientrati nel Comune di residenza; c) dipendenti che hanno subito una riduzione del reddito a seguito dei provvedimenti emessi in relazione alle disposizioni emanate per fronteggiare il Covid 19, di optare per una delle seguenti richieste: 

1) ricontrattazione del canone con il proprietario per il periodo di «emergenza Covid 19»; 

2) richiesta al Comune di versamento di parte non inferiore al cinquanta per cento del canone al proprietario dell’immobile. a sospendere per la durata di sei mesi, ogni procedura esecutiva per il pignoramento immobiliare che abbia ad oggetto l’abitazione principale del debitore; a valutare l’opportunità di prevedere l’istituzione di un Fondo di solidarietà per le famiglie che hanno contratto finanziamenti per gli acquisti di beni, che garantisca la sospensione del pagamento delle rate senza applicazione di alcuna commissione o spesa di istruttoria; 

a fare fronte alle esigenze sia dei proprietari di immobili locati che non percepiscono i relativi canoni di locazione che degli affittuari impossibilitati a pagare in ragione degli effetti negativi derivanti dalla crisi in atto sul reddito, adottando misure finalizzate a: 

1) prevedere l’estensione dell’agevolazione di cui all’articolo 65 per gli immobili della categoria catastale C1 anche agli immobili ad uso abitativo e introdurre la possibilità di cessione del credito d’imposta ai proprietari degli immobili; 

2) valutare l’opportunità di introdurre agevolazioni fiscali, in forma di credito d’imposta, per i proprietari di immobili che non procedono alla risoluzione del contratto a fronte del mancato pagamento, specificando altresì che il predetto credito non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e prevedendo l’adozione di modalità semplificate ed esclusivamente informatiche da parte dell’Agenzia delle entrate per l’attuazione delle predette misure.