La nostra Regione aveva deciso di “festeggiare” il decennale del Referendum sull’acqua, aggiungendo beffa al danno. Infatti, non solo non ha fatto nulla in questi dieci anni per attuare la volontà popolare espressa con la vittoria nel Referendum del 2011, quello che ha deciso di ripubblicizzare l’acqua dicendo basta alle concessioni ai privati tipo Hera; ma ha addirittura prorogato la scadenza di quelle concessioni fino alla fine del 2027.
“Bonaccini, Schlein e la Regione tutta hanno tradito il referendum sull’acqua pubblica”, così
avevamo dato notizia del vergognoso tradimento: tutto il Consiglio Regionale, infatti, aveva votato a favore, nessuno contro e Verdi e Gruppo Misto che non avevano partecipato al voto. Il Consigliere Regionale di Coraggiosa, Igor Taruffi, aveva addirittura dichiarato: «Non c’erano le condizioni gestionali per arrivare alla ripubblicizzazione del servizio idrico». «Se non ora, quando?» ci eravamo chiesti. E poiché come Ravenna in Comune non sediamo in Consiglio Regionale, abbiamo comunque partecipato alle proteste dei Comitati Acqua Pubblica confluite in un presidio davanti alla sede della Regione lo scorso 3 novembre.

Ora la norma regionale deve subire uno stop. Il Governo nazionale l’ha bocciata e trascinerà dunque la Regione davanti alla Consulta perché nel provvedimento, si legge nella nota del Cdm, sono previste disposizioni che si pongono “in contrasto con alcune norme del codice dell’ambiente” e che “violano l’articolo 117, secondo comma, lettere e) ed s), della Costituzione”. Insomma, niente a che vedere con la mancata ripubblicizzazione dell’acqua ma resta comunque una doccia fredda per PD, Coraggiosa e compagnia cantante.

La richiesta di Ravenna in Comune e dei Comitati Acqua Pubblica è che la Regione faccia un passo indietro rispetto alla proroga delle concessioni ed avvii, invece, immediatamente, il percorso deliberato dal popolo italiano e dell’Emilia Romagna per ripubblicizzare l’acqua, togliendola dalle grinfie di Hera, Iren, A2A e simili. Senza la proroga, del resto, la concessione a Bologna scadrà già domani e a Ravenna tra 2 anni.