Accademia Bizantina ritorna al Teatro Goldoni di Bagnacavallo sabato 1 aprile con il concerto “L’Arte della Meraviglia”, nell’ambito della rassegna “Libera la Musica 2023”.
Alle 21 il celebre ensemble barocco proporrà, con Ottavio Dantone alla direzione e al cembalo e Alessandro Tampieri concertmaster, musiche di Georg Friedrich Händel tratte dai Concerti Grossi Opera 3 e Opera 6.
Il concerto sarà preceduto da un incontro con il musicologo Bernardo Ticci, in programma alle 20 presso il Ridotto del Teatro Goldoni.
«Le due raccolte di Concerti Grossi di Händel, date alle stampe con il numero di Opera 3 e Opera 6 sono in realtà molto diverse tra di loro – spiega lo stesso Ticci nelle note di sala – sia cronologicamente che dal punto di vista formale.
I dodici concerti che compongono l’Opera Sesta furono scritti da Händel sul finire degli anni ’30 del Settecento, a Londra. Il compositore aveva bisogno di nuovi concerti da eseguire durante le rappresentazioni in teatro delle proprie opere e oratorî, come era prassi all’epoca. In circa un mese Händel completò il lavoro, spinto da un impulso creativo particolarmente felice. I concerti grossi di questa raccolta mostrano quanto Händel abbia saputo rielaborare l’eredità di Corelli, imprescindibile punto di riferimento nella forma del concerto grosso. Il lascito del compositore italiano viene fuso con la forte personalità di Händel, che raggiunge forse il punto più alto della sua produzione strumentale in un meraviglioso esempio dell’originalità del proprio linguaggio musicale, frutto di una contaminazione e elaborazione personale di stili diversi, appresi e assimilati durante la propria vita.
I sei concerti che costituiscono l’Opera Terza – aggiunge Ticci – nascono invece da un’operazione commerciale di John Walsh, l’abile e intraprendente editore di Händel. Walsh, quasi certamente all’insaputa del compositore stesso, attinse a brani precedentemente composti e li assemblò per dare forma a concerti che si rivelano “grossi” solo nel nome. Tuttavia la raccolta ebbe una diffusione e un successo tali da accrescere ulteriormente la fama di Händel, nonché i commerci di Walsh, uno dei più abili uomini d’affari nel mondo dell’editoria musicale del tempo.»